“Caro Tripede addio”: la lettera d’amore arriva nel Salento tra le pagine di antico libro. Chi l'avrà scritta?

“Caro Tripede addio”: la lettera d’amore arriva nel Salento tra le pagine di antico libro. Chi l'avrà scritta?
di Antonella MARGARITO
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Domenica 22 Gennaio 2023, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 18:32

“Ciao Tripede. Così la grande decisione l’hai presa. Buona fortuna senza rancore, ma tutto ciò non fa che confermare tutto quello che ho sempre pensato di te e la mia assoluta mancanza di fiducia nei tuoi confronti. Ne bis in idem dicevano i latini e aggiungevano “semel in anno licet insanire”, io sono impazzito per un anno intero, forse adesso per una volta sono rinsavito. Grazie ed Addio”. Una lettera d’addio. Una lettera intrisa d’amore, di passione, di “ironica amarezza”, di rabbia, di delusione per una rottura subita. Una lettera affidata, non ad una bottiglia tra le onde, come di solito sempre accade anche nell’immaginario, ma ad un libro. Chi l’avrà scritta a chi? Sarà stata mai inviata? Quella lei che tanto avrà deluso quell’uomo innamorato l’avrà mai ricevuta? E se l’ha ricevuta perché non strapparla piuttosto che conservarla tra le pagine di un libro di antiche poesie?

La lettera ritrovata


Il destino ha voluto che quella lettera sia poi arrivata in quel di Sannicola e precisamente nelle mani di Antonio Scarpa, un ricercatore con la passione dei libri e della lettura.

Da sempre ha vagato e vaga nei mercatini dell’usato alla ricerca di libri antichi, particolari e di cose stranamente affascinanti ne ha trovate, come quel libro con una lunga dedica rivolta al poeta futurista Tommaso Marinetti, ma questa è stata la scoperta sicuramente più intrigante di altre. Lui ha voluto renderla nota per lanciare anche un appello. «Chissà se qualcuno si riconosce - dice Antonio - sarebbe bello conoscere i diretti interessati, anche per restituire questo frammento della loro vita». E magari sapere anche com’è andata a finire. Saranno vivi? Quell’uomo innamorato avrà poi davvero dimenticato del doloroso amore? O si sarà consumato nel pensiero di lei? Certo risalire ai protagonisti di quella lettera ormai consumata dal tempo non può essere certamente facile.

Il libro acquistato al mercatino delle Pulci di Napoli

«Sono stato sempre appassionato di libri - dice Scarpa- Tempo fa in un mercatino delle pulci, comprando dei libri risalenti al 1967, dentro uno di questi, trovai un foglio scritto con una penna stilografica, credo sia una lettera con cui due chiudono il loro rapporto affettivo. Leggendo il foglio, con molta discrezione, quasi per non disturbare chi tanti anni fa lo aveva scritto, nella mente cominciarono a sorgere un sacco di domande, che fine hanno fatto i protagonisti di questo foglio, sono ancora in vita? È lui che scrive a lei, o viceversa?».

Il libro , contenente alcuni antichi cantici, il ricercatore lo aveva acquistato al mercatino della pulci di Napoli circa venti anni fa. Poi insieme a tanti altri libri, è rimasto lì, nella grande libreria in attesa di essere letto, perché forse c’erano altre lettura più urgenti e altri saggi da studiare. Fino al giorno che gli è ricapitato tra le mani e lì, la romantica scoperta. All’inizio ha richiuso quel foglio tra le pagine, quasi a non voler entrare nell’intimità di quell’amante ferito, sicuramente un uomo perché parla al maschile, poi ha deciso di parlarne per vedere se anche attraverso il web qualcuno si potesse riconoscere. Certo se quella lettera, che non ha date, non ha alcun riferimento ad un luogo, quella donna l’ha poi ricevuta e l’ha tenuta gelosamente conservata in un libro come una reliquia, forse così indifferente nei confronti del mittente sicuramente non lo era. Viene da pensare, visto che la lettera non è stata mai distrutta evidentemente dalla diretta interessata, che quell’uomo innamorato con la passione per le frasi latine “ne bis in idem” (non due volte per la stessa cosa), “semel in anno licet insanire” (una volta all’anno è lecito far pazzie), forse non ha più incontrato davvero la sua lei, che chiama, chissà perché con quello strano nomignolo, e che quell’addio sia stato davvero definitivo. Oppure no, e quella lettera non è mai stata spedita.
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