Sanità e favori, l'inchiesta: revocato obbligo di dimora al sindaco di Scorrano

Sanità e favori, l'inchiesta: revocato obbligo di dimora al sindaco di Scorrano
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 14 Dicembre 2022, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 13:16

Annullamento senza rinvio della Cassazione e viene così revocato l’obbligo di dimora nel comune di Scorrano per il sindaco Mario Pendinelli, coinvolto nella maxi inchiesta in cui il protagonista principale è l’ex senatore e assessore regionale Totò Ruggeri.

La Suprema Corte ha condiviso (non si sa ancora se del tutto o in parte) le tesi degli avvocati Corrado Sammarruco e Lucia De Carlo che avevano contestato tanto la sussistenza dei gravi indizi quanto le esigenze cautelari per l’unico episodio rispetto al quale per Pendinelli era stata emessa la misura. Si parla del lido Atlantis di Ruggeri per cui c’è la contestazione di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. In sostanza sotto accusa (l’udienza preliminare è il 19 dicembre) c’è la procedura per il ripristino del litorale sabbioso. Una forzatura secondo l’inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Alessandro Prontera, e dei finanzieri della compagnia di Otranto. Tesi avallata prima dalla giudice per le indagini preliminari, Simona Panzera, e poi dal Riesame.

L'accusa

Per l’accusa il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, l’ingegnere Emanuele Maggiulli nel ruolo di dirigente dell’Ufficio Tecnico, l’allora consigliere regionale Mario Pendinelli (attuale sindaco di Scorrano), tutti si sarebbero messi a disposizione di Ruggeri per consentirgli di portare a termine la pratica: «Tale contegno, emerso anche in altre vicende oggetto di contestazione, è purtroppo espressivo di un malcostume contrassegnato dall’asservimento della funzione pubblica nei confronti di alcuni cittadini, privilegiati rispetto a tutti gli altri (al contrario spesso costretti ad attendere i lunghi tempi della burocrazia), che possono vantare “entrature” o, come nel caso di Ruggeri, esercitare un’influenza di natura politica».

Per comprendere le ragioni dell’annullamento bisognerà attendere le motivazioni della Corte di Cassazione. Certo è che Pendinelli, che mai si è dimesso da sindaco e che risponde anche di corruzione elettorale, ipotesi per cui non è stata emessa alcuna misura.

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