Una capanna sudatoria nel cuore del Salento, un processo di autoesplorazione evolutiva che sorgerà a Zollino. Integrazione tra anima, corpo, mente e spirito. Uno spazio sicuro ed accogliente per poter accompagnare e accogliere chi vorrà vivere questa nuova esperienza.
La tenso-struttura
Nel dettaglio questa pratica sarà ospitata in una tenso-struttura di rami di frassino/salice o canne ricoperta da coperte, sarà buio il più possibile totale, farà molto caldo, si starà seduti sulla nuda terra (su un tappetino o stuoia) con indosso il meno possibile, si richiederà un focus determinato e si parteciperà in piccoli gruppi. Il progetto è curato da Federica Costantini, presentatrice e laureata in psicologia che dopo aver vissuto a Roma e aver viaggiato per il mondo (Lettonia, Malta, Messico, Spagna e Australia) è tornata nel Salento con il desiderio di prendersi cura delle sue “radici che affondano nel Femminile e nella Terra”.
In collaborazione con Angelo Mammetti, che da più di trent’anni si occupa di somasinìdisi (corpo-coscienza) e stati di coscienza alterata, inizierà a prendere forma nel suo giardino, la Capanna del Sudore, che non è altro che uno strumento mutuato da culture antiche, da noi usato in un modo adattato alla cultura occidentale.
Il progetto
«Consiste – spiega Federica Costantini - in un’antica pratica di gruppo di molte culture, non soltanto Americane, in cui, in condizioni ambientali estreme, anima, corpo, mente e spirito si riuniscono ad elaborare, amare, compatire, lasciar andare e ringraziare come sentimenti di realizzazione personale».
Possono fruirne tutti, anche i bambini in versione adattata a loro, tenendo presente che l'esperienza contempla una preparazione alla conoscenza e all'uso dello strumento. Il processo di realizzazione della capanna è in atto e prenderà il tempo necessario alla raccolta dei materiali d'uso ed è aperto a chi vuole contribuire. «Ci riserviamo di stabilire forme di scambio o di contributo tra noi e chi vuole partecipare quando la Capanna del Sudore sarà operativa – spiega Federica Costantini – ci serve prima di tutto uscire dall'attitudine manipolatoria e sfruttante della nostra cultura e scegliere di fare l’esperienza, se questa risuona con noi. Nella Capanna si opera con i 4 sentimenti di (amare, compatire, lasciar andare e ringraziare) generandoli deliberatamente e facendoli uscire insieme al sudore, per prenderne coscienza, si opera sui 4 livelli della consapevolezza, come voluto dai cerchi della struttura e nel ricordare chi siamo. Accogliendo in sé la responsabilità della Libertà» conclude.