Addio alla “Valle degli elefanti”: era uno dei simboli di “resistenza” post xylella. Tagliata la chioma: ecco perché

Addio alla “Valle degli elefanti”: era uno dei simboli di “resistenza” post xylella. Tagliata la chioma: ecco perché
di ​Stefano MARTELLA
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 14:09 - Ultimo aggiornamento: 22:26

Addio alla Valle degli Elefanti, un luogo che era diventato un simbolo del Salento. Si trovava all’interno del Canale dei Fani, nel territorio di Salve, e si era imposto come uno dei simboli della ripresa della natura nonostante il disseccamento degli ulivi, dove gli alberi hanno ripreso nuova vita trasformandosi in elefanti e altre creature fantasiose, per opera di una pianta (l’ipomea indica) che si è inerpicata fino alle chiome ormai secche per restituire alla valle un alone di verde e magia. 


Un’evoluzione imprevista della vegetazione. Niente di più naturale. Ma oggi lo scenario che si apre alla vista è completamente opposto. Gli alberi sono stati completamente capitozzati e il tappeto verde della pianta totalmente diserbato. Gli elefanti non ci sono più. Le cascate verdi sparite. 

Cosa è successo


La scenografia (che aveva accompagnato anche le scene finali del film “Il tempo dei giganti”) è scomparsa. Come un incantesimo. Il verde brillante ha lasciato il posto al marrone del secco e il fondo si è trasformato in uno dei tanti appezzamenti di terra, anonimi e secchi, come troppi ce ne sono in un territorio che deve ancora fare i conti con uno sfregio paesaggistico in seguito alla perdita degli ulivi monumentali.
La Valle degli Elefanti (conosciuta anche come la Riserva naturale degli elefanti), era diventato rapidamente uno dei luoghi più conosciuti del Salento, molti i video su Instagram e Facebook, migliaia i turisti e i viaggiatori di tutto il mondo che si recavano a visitarlo, molte le strutture ricettive che consigliavano ai propri ospiti di fare un salto a vedere la valle, tante le scolaresche in visita ad ammirare come dall’abbandono possa nascere bellezza, così come la valle era diventata tappa fissa dei tanti amanti delle escursioni naturalistiche del territorio.

Il sito è anche di particolare rilievo storico e archeologico, perché ospita l’antichissima cripta di San Pantaleone, probabilmente destinata a una ristretta cerchia di monaci bizantini. Il luogo di culto è interamente scavato nel banco roccioso e si compone di due ambienti: una cella, dove i partecipanti alle celebrazioni religiose potevano prendere posto su due sedili ricavati lungo le pareti laterali, ed un abside separato dalla cella da un tramezzo in pietra che raggiunge il soffitto fiancheggiato da due finestrelle. 

La zona nel Salento


Tutta la zona dei Fani custodisce un’anima misteriosa e densa di suggestione, luogo che avrebbe dato i natali anche alla leggendaria città di Cassandra. La vegetazione, dominata dall’ipomea indica, rendeva il Canale dei Fani ancora più affascinante e carico di mistero. La pianta, infatti, aveva completamente fagocitato gli ulivi, ormai disseccati. Di origine esotica, si è diffusa spontaneamente, trovando nel canale le condizioni ideali per proliferare, come l’acqua, l’umidità e il calore. È una specie molto invasiva ma che in questo caso aveva creato un effetto surreale di grande fascino, restituendo al Canale dei Fani un’anima magica, eterea. Durante la primavera, sul manto verde, sbocciavano numerosi fiori viola a forma di campanella. 
Un luogo, la Valle degli Elefanti, che ricade in un’area privata ma che era stato adottato da tutti, diventando patrimonio della comunità e di chi ama la bellezza della natura, in qualunque forma si manifesti. 
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