Salento in miniatura: l'idea di tre fratelli che conquista tutti

Salento in miniatura: l'idea di tre fratelli che conquista tutti
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 13:04
Un terreno agricolo, sulla strada Salice-Veglie, nel Salento, un capannone e l'idea molto chiara di riprodurre in scala le piu' importanti città che caratterizzano il territorio. Nasce cosi' "Salento in miniatura", da un'azienda agricola e dal progetto imprenditoriale di successo di tre fratelli tra i 39, 38 ed i 34 anni. «Tra percorsi turistici, didattici, naturalistici, enogastronomici ed artistici oggi - spiega Daniele Casilli, il piu' giovane della famiglia - siamo una realtà in forte crescita ed in rapido divenire. Tra fondi propri e finanziamento bancario abbiamo investito in tre anni di oltre 1 milione di euro. Da un'azienda che negli anni 70 era a conduzione dei nostri genitori, siamo passati tra due trasformazioni agricole, superando la crisi delle barbabietole da zucchero, puntando sull'uva e su ortaggi freschi ed essiccati. Dal 2008 abbiamo intrapreso un nuovo percorso, costruito una cantina e chiuso la filiera, accentrando produzione, trasformazione e vendita».

«Da lì in poi - aggiunge Casilli - la diversificazione aziendale è andata avanti e nel 2013 con l'acquisto di un terreno e di un capannone sulla strada provinciale Salice-Veglie abbiamo dato vita al parco tematico, inizialmente pensato come uno spazio dedicato alla rappresentazione geografica del Salento. Poi il progetto ha trovato altre vie: oggi all'interno del parco di 5mila metri è riprodotto fedelmente il grande Salento, dalla Valle d'Itria sino a Capo di Leuca, contornato dalla riproduzione di monumenti per la cui realizzazione si sono utilizzati materiali esattamente identici a quelli dei manufatti reali (pietre locali quali pietra leccese, tufo ecc.)». Ad arricchire il tutto un grande giardino botanico e floricolo dotato di oltre 1500 esemplari di alberi bonsai di circa 50 specie.
«Ci siamo poi avvicinati alle scuole ed abbiamo creato il “giardino degli ulivi parlanti”, in cui due alberi secolari - racconta il giovane imprenditore - interagiscano tra loro, raccontando la loro storia di vita. Un modo per affrontare anche il problema della Xylella e lanciare - sottolinea Casilli - un messaggio di speranza, perché l'infezione si puoò sconfiggere. Il parco è stato aperto quest'anno e dal primo aprile ad oggi abbiamo registrato circa 10mila visite. Tutti quanti rimangono bocca aperta per la meraviglia e questo ci da' tanta soddisfazione, ma io non dimentico lo scetticismo quando presentavamo la nostra idea e le tante difficolta', ad iniziare da quelle burocratiche per le autorizzazioni. Senza dimenticare che solo un istituto, la Banca di credito cooperativo di Leverano, ha creduto nel progetto oltre che nelle garanzie. Noi avevamo ben chiare le idee, oggi le stiamo realizzando e presto - conclude Casilli - aggiungeremo uno spazio dedicato ad eventi pubblici all'aperto, ricreando una tipica piazza salentina intitolata a Don Tonino Bello».
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