Ripulivano i distributori di cambiomonete in lavanderia: in cinque finiscono a processo

Ripulivano i distributori di cambiomonete in lavanderia: in cinque finiscono a processo
di Pierangelo TEMPESTA
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Sabato 17 Settembre 2022, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:19

In cinque finiscono a processo con l'accusa di aver scassinato i distributori cambiamonete di 11 lavanderie a gettoni e di aver tentato, senza riuscirci, di forzarne altri quattro. Si tratta di Luca Cavalera, 29 anni, Marco Casciaro, 38 anni, e Rocco Seclì, 40 anni, tutti e tre di Ugento, e di Maria Giovanna Giaffreda, 34enne di Collepasso, e Nana Dimcheva, 29enne residente ad Alezio. Dovranno presentarsi il 5 dicembre dinanzi al giudice della prima sezione penale Maddalena Torelli in forza di un decreto di citazione diretta a giudizio, con l'accusa di furto aggravato tentato e consumato, a firma del pubblico ministero Erika Masetti.

I furti degli ultimi mesi

I furti sono avvenuti negli ultimi due mesi del 2019 e sono stati documentati dai carabinieri. Sono stati presi di mira la lavanderia automatica “Self-365” di Gagliano del Capo, il gazebo all'esterno del bar “Dolce vita” di Scorrano, i distributori per bambini del bar “Happy Days” di Matino, il distributore cambiamonete della lavanderia “Larem 5” di Montesano Salentino (qui il bottino fu particolarmente consistente, circa 3.500 euro).

Ripulite anche le lavanderie automatiche “Self Service” di Aradeo e Poggiardo (anche qui, circa 3.000 euro di danno). E, ancora, le lavanderie “Self Service” di Castrignano del Capo (altri 3.500 euro) e Matino (3.000 euro). A chiudere l'elenco ci sono le lavanderie “D'Oblò” di Sanarica, “Automatic Wash” di Otranto e “Blu Tiffany” di Marittima. Ai “colpi” andati a segno, poi, si sommano quelli sfumati: gli investigatori attribuiscono alla banda i tentativi di furto nelle lavanderia “Lavasciuga Fai da te” di Muro Leccese, “Larem 5” di Montesano Salentino e “Blu Tiffany” di Specchia.

Insomma, una banda ben organizzata, secondo gli investigatori, che ha tenuto sotto scacco le lavanderie automatiche di buona parte della provincia e che ora dovrà difendersi dalle accuse dinanzi al giudice. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Mario Serafini, Carlo Scalinci, Marco Costantino, Gianluca De Nuzzo e Francesco Piro.

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