Redditi, a Lecce il primato di città più ricca: primo capoluogo pugliese

A soffrire di più invece è il Capo di Leuca: qui i contribuenti meno facoltosi

Redditi, a Lecce il primato di città più ricca: primo capoluogo pugliese
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 26 Aprile 2023, 05:00

Sono Lecce, Sternatia, Maglie, ma anche Calimera e San Cassiano i comuni più con i contribuenti più ricchi, mentre il Capo di Leuca arranca.
Il risultato emerge dai dati delle dichiarazioni dei redditi 2022 relative però al 2021, pubblicate come ogni anno dal ministero delle Finanze e dell’Economia. Tutti i comuni salentini hanno mostrato un aumento rispetto agli anni precedenti: in generale in Italia dal 2020 al 2021 c’è stata una crescita significativa del reddito da lavoro autonomo (+14,7%), cioè di lavoratori che hanno registrato un aumento rispetto ad un periodo particolare come la pandemia in cui non avevano potuto lavorare a causa delle restrizioni. La Puglia e la provincia di Lecce, non hanno fatto eccezione. 

I redditi nei capoluoghi

Il capoluogo salentino è quello con il reddito pro capite più alto, superiore anche a Bari, 22.086 euro contro i 21.405 euro della città metropolitana. A seguire Taranto (19.576 euro), Brindisi (19.015 euro), Foggia (18.209 euro), quindi in coda la Bat: Trani (16.672 euro), Barletta (15.226 euro) e Andria (13.802 euro). 
Mentre nelle prime dieci posizioni dei comuni del Leccese, per redditi assoluti, non c’è alcun comune costiero e l’area rappresentata è quella, grosso modo, del centro nord della penisola salentina.

Dietro il capoluogo si piazza, forse un po’ a sorpresa, Sternatia (18.970 euro), seguita da Maglie (18.710 euro), Cavallino (18.172 euro), Calimera (17.657 euro), San Cassiano (17.416 euro), Soleto (17.402), San Cesario di Lecce (16.959 euro) e Galatina (16.099 euro).

Capo di Leuca fanalino di coda

È il Capo di Leuca, come si diceva, l’area geografica dove i contribuenti sono meno facoltosi, segno di un mancato sviluppo economico dovuto anche alla cronica mancanza di infrastrutture. Si parte da Racale dove le dichiarazioni hanno raggiunto una media di 13.040 euro, proseguendo con Cannole (12.943 euro), Melissano (12.873 euro), Ruffano (12.839 euro), Taurisano (12.595 euro), Salve (12.478 euro), Ugento (12.393 euro), Morciano di Leuca (12.062 euro), Alliste (12.036 euro) e a chiudere, Presicce-Acquarica (11.945 euro). 
Se si confrontano i dati partendo invece dalla crescita pro capite rispetto all’anno fiscale precedente (2020) è Martignano, altro comune della Grecìa salentina ad aver avuto l’incremento più consistente (1.221 euro), poi Patù (1.097 euro), Sogliano (1.067 euro), Lecce (1.053 euro), Otranto e Seclì (1.027 euro), Melpignano (963 euro), Corigliano (956 euro), Martano (951 euro) e Carpignano (935 euro). 
Tra gli incrementi più “poveri” rispetto al 2020, quello del comune di San Pietro in Lama (454 euro), quindi di Morciano di Leuca (452 euro), Collepasso (451 euro), Nociglia (423 euro), Arnesano (410 euro), Minervino di Lecce (394 euro), Diso (391 euro), Guagnano (371 euro), Palmariggi (367 euro) e infine Castro (196 euro). 
Tornando ai dati regionali, elaborati dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, lo scorso anno in Puglia sono stati ben 2.589.763 i contribuenti che hanno assolto all’obbligo di presentazione della dichiarazione ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef). Lo hanno fatto attraverso il «modello Redditi» (ex Unico) con 570.940 trasmissioni all’Agenzia delle entrate oppure con il modello 730 (1.500.083 invii) o in via indiretta in quanto sottoposti alle trattenute da parte di chi eroga loro i compensi (518.740 certificazioni uniche). I pugliesi rappresentano il 6,3 per cento del totale in Italia (41.497.318). Rispetto all’anno precedente sono aumentati di 22.454 unità (erano stati 2.567.309 nel 2021) e hanno dichiarato 2,3 miliardi di euro in più. Il reddito complessivo ammonta a 44,6 miliardi di euro contro i 42,3 dell’anno prima. Cresce, perciò, il reddito medio dei pugliesi: da 16.930 euro a 17.670. Per avere un’idea più generale, può risultare utile un raffronto rispetto alla forbice rappresentata dalla regione con il reddito medio più elevato ovvero la Lombardia (26.620 euro) e quella con il reddito medio più basso ovvero la Calabria (16.300 euro). Il reddito medio degli italiani è di 22.540 euro (+4,5 per cento rispetto al 2020). L’imposta netta a carico dei pugliesi è salita a 7,2 miliardi di euro, per una media dell’Irpef pari a 4.110 euro, escludendo i contribuenti che hanno un’imposta pari a zero. L’addizionale regionale ammonta a 543 milioni di euro, per una media di 320 euro, mentre l’addizionale comunale a 271 milioni di euro, per una media di 180 euro.

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