Pepe-Minelli, ribaltato il verdetto: assolto in appello l'ex presidente dell'ordine dei medici

Minelli e Pepe
Minelli e Pepe
4 Minuti di Lettura
Martedì 16 Aprile 2024, 17:21 - Ultimo aggiornamento: 21:53

Ribaltato il verdetto di primo grado per l'ex presidente dell'Ordine dei medici di Lecce, Luigi Pepe. La Corte d’Appello di Lecce (presidente Domenico Toni – relatore Silvia Minerva, a latere Antonia Martalò) ha pronunciato nella tarda serata di ieri sentenza di riforma della pronuncia di primo grado resa dal Tribunale di Lecce. La Corte ha, quindi, assolto con formula piena con la formula “perché il fatto non sussiste” Pepe, che rispondeva di ipotesi di concussione, abuso d'ufficio, violenza privata e diffamazione. Parte civile l'immunologo Mauro Minelli

La difesa


“Le accuse erano tanto infamanti quanto infondate – afferma la difesa, sostenuta dall'avvocato Luigi Covella e dalla collega Vanessa Pepe- alla luce dell’assoluzione con formula piena resa ieri sera dalla Corte d’Appello”.

Riguardavano: il reato di concussione perché “Pepe avrebbe costretto Minelli a dimettersi da responsabile del centro Imid di Campi, al fine di realizzarne la chiusura…”; “…avrebbe avviato 5 procedimenti disciplinari contro il dott. Minelli in assenza dei presupposti di legge…”; “…ne avrebbe offeso la reputazione”; nonché “per avere usato espressioni e toni fortemente minacciosi nei confronti di D’Amico Antonia…al fine di ottenere che la stessa formulasse accusa calunniosa contro il dott. Minelli…”.

La sentenza di primo grado


In primo grado, a seguito di una lunga istruttoria dibattimentale, a fronte della richiesta del pm di assoluzione relativamente ai reati di concussione e di abuso d’ufficio e di condanna per l’ipotizzata diffamazione di Minelli e per la violenza privata nei confronti di Anna D'Amico, una paziente, il Tribunale di Lecce (presidente Valeria Fedele – giudice relatore Edoardo D’Ambrosio) aveva condannato Pepe a sette anni di reclusione per concussione, abuso d’ufficio (per uno dei procedimenti disciplinari contestati) e tentata violenza privata, mentre dichiarava non doversi procedere per il contestato reato di diffamazione, per intervenuta prescrizione.
La difesa ha appellato la sentenza, “evidenziando gli errori di valutazione delle risultanze probatorie e le carenze nella motivazione”, è specificato. 


“Con la pronuncia della Corte - prosegue la nota della difesa -  l’appello è stato accolto quasi integralmente, con assoluzione dell’imputato da tutti i reati a lui ascritti perché il fatto non sussiste, tranne che per due episodi di diffamazione per i quali era stata dichiarata la prescrizione già in primo grado. Grande soddisfazione è stata espressa da Pepe, che dal 27 gennaio 2023 dichiarava di “sentirsi un uomo civilmente morto” e ora, con le lacrime agli occhi, torna ad una vita più serena, con la consapevolezza di aver sempre agito a tutela della categoria dei medici e dei cittadini che, legittimamente, avanzano istanze di tutela della loro salute”. 
“Restano le ferite – concludono gli avvocati -  per una condanna grave e ingiusta; saranno valutate a tempo debito eventuali azioni per ottenere il ristoro dei danni subiti”.

Le reazioni

"Fimmg  Lecce  apprende con grande soddisfazione la notizia dell' assoluzione piena del Dr. Luigi Pepe, già Segretario Provinciale. Un Medico ed un uomo da sempre impegnato  nella difesa dei medici e della loro dignità. Ricordo le sue improvvise puntate nelle sedi sperdute di Guardia Medica a dare sostegno ai Medici che, soli nella notte, svolgevano il proprio lavoro di sentinelle della salute dei cittadini.  Nessuno potrà togliere le ferite di una condanna grave ed ingiusta  ma alla fine la verità ha spazzato via le menzogne che hanno buttato discredito sulla persona e su una intera categoria. L' assoluzione " perché il fatto non sussiste " rimette sui giusti binari i valori dell'azione di un medico che per Fimmg Lecce e per tutta la categoria ha rappresentato un punto di riferimento importante nella storia della comunità medica salentina".

© RIPRODUZIONE RISERVATA