Sigilli al cantiere del Twiga, «tutti i permessi in ordine», ribadisce la società. Intanto Briatore si "riprende" il marchio e vengono bloccati 60 pre-contratti di lavoro e i rapporti con fornitori e aziende

Sigilli al cantiere del Twiga, «tutti i permessi in ordine», ribadisce la società. Intanto Briatore si "riprende" il marchio e vengono bloccati 60 pre-contratti di lavoro e i rapporti con fornitori e aziende
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Lunedì 15 Maggio 2017, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 17:37
Non si è fatta attendere più di tanto la risposta della società titolare del cantiere per la realizzazione del nuovo stabilimento balneare a marchio "Twiga" di Otranto, sequestrato questa mattina per ordine della magistratura leccese con l'accusa di abusi edilizi.

«Il presidente del Consiglio di Amministrazione di Cerra Srl, Raffaele De Santis, a nome dei soci della stessa società proprietaria del terreno sul quale dovrebbe sorgere Twiga Otranto e titolare della relativa attività, a seguito del provvedimento disposto in data odierna dall’Autorità giudiziaria competente, al fine di evitare ulteriori mistificazioni della realtà, chiarisce che prima di iniziare i lavori la società ha seguito un complesso iter burocratico-amministrativo all’esito del quale ha legittimamente ottenuto una concessione edilizia corredata da ben 11 pareri favorevoli da parte di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte nel procedimento amministrativo».
 
Cerra Srl chiarisce, inoltre, «che il provvedimento odierno è un sequestro probatorio dell’area interessata dal progetto Twiga Otranto volto a consentire una valutazione tecnico giuridica e, pertanto, disposto anche nell’interesse degli imprenditori che stanno investendo per la realizzazione di questo progetto nel rispetto di quanto espressamente previsto dalla concessione edilizia».
 
L'intervento della magistratura di Lecce, comunque, ha già provocato i primi effetti sul territorio. Il primo è che «Cerra Srl e BillionaireLifestyle Sarl, proprietaria del marchio “Twiga”, hanno deciso di sospendere sino a quando la situazione non sarà chiarita a livello giuridico, l’unico legame che legava le due società, ovvero il contratto di licenza del marchio Twiga. Questo al fine di tutelare il buon nome Twiga e quello del suo fondatore, il signor Flavio Briatore, che sono del tutto estranei agli accertamenti in corso».

Il comunicato ribadisce come «il signor Briatore non sia socio di Cerra Srl e non abbia alcun legame con le sue attività, al di là di aver stretto un accordo di licenza del marchio Twiga tramite BillionaireLifestyle Sarl che permetteva di denominare il locale stesso Twiga».
 
Il secondo effetto del sequestro del cantiere, invece, riguarda la ricaduta occupazionale che l'arrivo del nuovo stabilimento balneare garantiva al territorio salentino. La società Cerra Srl, infatti, ha immediatamente deciso di sospendere, «sino all’esito della valutazione tecnico giuridica in corso, i sessanta pre-contratti di lavoro stipulati con il personale selezionato, nonché le attività delle aziende e dei fornitori coinvolti nella realizzazione del progetto».

«Con massima fiducia nella magistratura inquirente e spirito di collaborazione - conclude il comunicato della società - Cerra Srl auspica che le dovute verifiche tecnico giuridiche siano espletate in tempi brevi, così da consentire l’avvio dell’attività prevista evitando ulteriori danni economici e di immagine per la società e per gli imprenditori interessati, i cui valori fondamentali sono il rispetto della legge, la tutela del paesaggio e lo sviluppo sostenibile del territorio».
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