«Impianti modificati dopo l'installazione». E al termine del processo per la morte di Antonia Negro, 60enne di Presicce rimasta folgorata sotto la doccia nella sua abitazione di Lido Marini, arriva l'assoluzione per i titolari dell'azienda che aveva realizzato l'impianto elettrico. Fernando e Andrea Cazzato, padre e figlio di 72 e 39 anni, titolari e gestori dell'azienda “Cazzato elettroimpianti”, sono stati assolti perché il fatto non sussiste.
La doccia fatale
La tragedia avvenne il 4 agosto 2014.
La difesa
I difensori di Fernando e Andrea Cazzato, gli avvocati Paolo Rizzo e Andrea Marco Monsellato, hanno sostenuto come non vi fosse alcun nesso tra l'intervento di messa in sicurezza dell'impianto e la morte per folgorazione della donna. La scossa letale, è la tesi sostenuta dalla difesa, era partita da una presa danneggiata posizionate in un secondo immobile adiacente a quello in cui era avvenuta la tragedia. La scossa si era potuta propagare perché gli impianti idrici ed elettrici dei due immobili erano stati collegati dopo l'intervento dei Cazzato. L'impianto della seconda abitazione era sprovvisto di salvavita e aveva subìto manipolazioni da parte di terzi. L'intervento di messa in sicurezza eseguito dagli imprenditori, invece, era stato realizzato con la massima diligenza e includeva anche l'installazione del salvavita, di due interruttori automatici e della messa a terra. Solo un interruttore salvavita nel secondo appartamento (nel quale gli imprenditori non avevano mai messo piede) avrebbe potuto salvare la vita alla donna. Nel processo si erano costituite parte civili la madre e la figlia della malcapitata, con l'avvocato Luca Martini.