Malore alla guida: muore Gianni Carluccio, custode della memoria di Tito Schipa

Malore alla guida: muore Gianni Carluccio, custode della memoria di Tito Schipa
di Claudio TADICINI
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Venerdì 24 Marzo 2017, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 23:57

Il malore, l'impatto, la tragedia. Un lutto per la città, per la cultura. Per tutti gli studenti e i docenti che aveva appena salutato, prima di salire in auto e andare incontro alla morte, che lo attendeva impietosa all'uscita di scuola, a pochi metri da casa. Lecce ed il Salento piangono l'ingegnere Giovanni Carluccio, per tutti Gianni, 65enne - studioso e promotore della cultura salentina, grande appassionato di archeologia nonché biografo e custode della memoria del tenore leccese Tito Schipa -scomparso ieri mattina in seguito ad un improvviso malore, probabilmente un infarto, accusato mentre percorreva viale Japigia a bordo del suo suv Toyota Rav 4, terminato nella corsia opposta dopo avere scavalcato lo spartitraffico ed abbattuto una palina pubblicitaria. Il dramma si è verificato circa mezz'ora dopo le 11, alcuni metri prima del bar “Twin Tower”. Il professore Carluccio, insegnante di “Tecnologia e disegno tecnico” presso l'Istituto tecnico industriale “Enrico Fermi” di Lecce, prima di perdere il controllo dell'auto sarebbe riuscito soltanto ad avvisare la sorella Antonella, che gli sedeva accanto, di sentirsi male. Poi lo schianto. E la disperata lotta dei soccorritori per salvare la vita all'ingegnere leccese, per il quale, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. Illesa ma comprensibilmente sotto shock la donna, docente di Scienze nel medesimo istituto del fratello. I primi ad intervenire sul posto sono stati alcuni agenti della Polizia Municipale, che hanno soccorso lo sfortunato professore leccese tentando di rianimarlo, in attesa del 118 sopraggiunto alcuni minuti dopo. Tutti gli sforzi, tuttavia, sono risultati inutili. Informato dei fatti, il pubblico ministero Stefania Mininni ha disposto la restituzione della salma ai familiari. ""Umile, cortese, affabile e colto, col suo immancabile sorriso che lo contraddistingueva. Il professore Carluccio – ricorda il preside dell'istituto Giuseppe Russo – amava il suo lavoro. Aveva tenuto lezione a scuola fino alle 11 e prima di andare via era venuto a salutarmi, come suo solito. La notizia della sua morte ci è giunta come un fulmine. A scuola ci guardavamo tutti increduli, quasi disorientati. Alcuni giorni fa aveva già accusato dei lievi malori, ma aveva preferito non assentarsi perché gli scrutrini erano alle porte. Non avremmo mai pensato che sarebbe potuta accadere una tragedia simile"". ""Molto rispettato anche da tutti i suoi studenti – continua il preside Russo - era il nostro fotografo “ufficiale”: qualsiasi evento scolastico era immortalato dal suo obiettivo. La fotografia, infatti, era una sua altra grande passione. I funerali dell'uomo, che lascia la moglie e le due figlie, saranno celebrati nel pomeriggio presso la chiesa Sant'Antonio a Fulgenzio.

 

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