«Gli assassini non possono essere riabilitati». A parlare, è Imma Rizzo, la madre di Noemi Durini, la ragazzina uccisa, da sempre contraria a qualsiasi beneficio per Lucio Marzo, condannato per l'omicidio della figlia. Dopo la perdita di Noemi, ha intrapreso un'azione di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Nel mese di luglio, si è tenuto il torneo di calcio "Un calcio alla violenza" dedicato alla giovane figlia e in memoria di tutte le vittime di femminicidio.
La rabbia della madre
La mamma di Noemi ribadisce con fermezza: «Lo Stato deve comprenderlo e ascoltare la voce delle madri.
La battaglia contro la violenza
Imma Rizzo, continua la sua battaglia nelle scuole e nelle piazze accanto e in difesa delle fragilità e si schiera al fianco delle donne, di tutte le età. Ma reagisce con forte disappunto, nell'apprendere che Lucio era in permesso premio. Così come aveva fatto quando per la prima volta il giovane aveva chiesto di poter lavorare. Mamma Imma, aveva scritto una lettera: «Non voglio mettere in discussione il concetto del reinserimento sociale o del recupero di un detenuto, ma qui si parla di un assassino che ha agito con crudeltà e lucidità dal primo momento fino all'ultimo, creandosi alibi, distruggendo prove, pulendo l'auto, eliminando ogni traccia e cambiando versione attraverso strategie subdole per liberarsi da ogni responsabilità. In tre anni, non ha mai mostrato nessun segno di pentimento».