Cerca di far salire un bimbo in auto
scatta l’allarme pedofilo in paese

Cerca di far salire un bimbo in auto scatta l’allarme pedofilo in paese
di Francesca PASTORE
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Venerdì 12 Maggio 2017, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 13:19
La paura è di quelli che farebbe tremare il cuore ad ogni genitore: tentativo di adescamento di minore. Tutto si sarebbe svolto in una manciata di secondi, ieri mattina, a due passi dalla scuola primaria di Merine, frazione di Lizzanello.
Il condizionale è d’obbligo in questi casi: accertamenti sono in corso da parte delle forze dell’ordine del territorio che, quindi, hanno tenuto in debito conto la segnalazione. Nessun allarmismo (tenuto conto i precedenti in cui i fatti si sono rivelati essere frutto solo di una psicosi), ma la prudenza ha spinto a non prendere sotto gamba la storia e sono partite tutte le verifiche del caso, senza tralasciare nulla. Anche perché - complice Facebook - la notizia nel giro di poche ore ieri mattina aveva fatto il giro del paese e della provincia, creando allarme tra i cittadini.
Questi i fatti a conoscenza. A bordo di una Fiat Panda di colore bianco, nuovo modello, un uomo ieri mattina, nelle vicinanze della scuola primaria, si sarebbe avvicinato ad un bambino invitandolo a salire a bordo.
Il piccolo, impaurito dalla richiesta evidentemente strana dell’automobilista, immediatamente è scappato allontanandosi di corsa dall’uomo. Al momento non si conoscono molti dettagli di questa storia. La segnalazione di un cittadino è giunta ai carabinieri del paese, come conferma lo stesso primo cittadino Fulvio Pedone.
«Il comandante della polizia locale di Lizzanello - racconta il sindaco - mi ha riferito che dopo aver ricevuto la segnalazione del tentativo di adescamento da parte della locale stazione dei carabinieri, oltre a disporre ogni attività necessaria, come presenziare davanti alle scuole e disporre appostamenti e ronde ha, come prassi, avvisato i comandi di polizia locale vicini». L’allarme così è stato lanciato anche sulla pagina Facebook di Antonio Nahi, il comandante della Polizia Municipale di Melendugno, “Il comandante risponde”. Una fonte istituzionale l’hanno ritenuta, quindi, coloro che hanno letto la notizia.
Con uno screenshot e tantissime condivisioni, come era prevedibile, in pochi minuti la storia si è diffusa sui social e tra i gruppi WhatsApp delle parrocchie, dei genitori, di associazioni e delle scuole dell’intera provincia, creando moltissima preoccupazione.
Tra le mamme è psicosi pedofilia da ieri mattina, c’è chi si è presentata davanti all’ingresso di scuola in anticipo rispetto all’orario di uscita e chi ha chiesto delucidazioni alla scuola e ai vigili urbani.
Solo qualche mese fa sempre a Merine qualcuno racconta di aver notato la stessa macchina aggirarsi tra le vie del paese, ma non vi è traccia di nessuna denuncia, né segnalazione di tentativo di avvicinamento a qualche bambino. La mente però inevitabilmente torna a qualche anno fa, precisamente al 2014, quando gli episodi molto ravvicinati di presunti tentativi di rapimento, hanno sconvolto le comunità di Galatina, Santa Barbara, Gemini e Racale. In quel caso i mezzi sospetti erano un furgone di colore bianco, una Fiat Punto di colore scuro.
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