Lidi da abbattere, scoppia la polemica. Prete: «Non cancellerete 86 anni di storia». Il sindaco: «Siamo sottoposti alla legge»

Lidi da abbattere, scoppia la polemica. Prete: «Non cancellerete 86 anni di storia». Il sindaco: «Siamo sottoposti alla legge»
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Venerdì 20 Settembre 2019, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 11:02

«Non cancellerete 86 anni di storia». Con queste parole Alfredo Prete, imprenditore balneare e presidente della Camera di Commercio, chiude un lunghissimo post affidato a Facebook nella notte, poco dopo la diffusione on line del Nuovo Quotidiano di Puglia in edicola questa mattina. Il giornale, infatti, ha presentato le "Giornate della Conoscenza" dedicate al Piano Coste - al via questa mattina alle Officine Cantelmo e primo step di un ampio dibattito pubblico dedicato a questo strumento urbanistico - lanciando la notizia del doppio patto, con Regione e Soprintendenza, che Palazzo Carafa intende stringere per andare anche oltre le norme. Tali patti consentirebbero una «gestione attiva della costa», come ha spiegato l'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta, e - nel caso specifico dei lidi in muratura, che la legge prevede siano abbattuti entro due anni dall'entrata in vigore del Pcc - finanziamenti per la ricostruzione in chiave ecosostenibile e la possibilità di restare aperti tutto l'anno diversificando la loro attività. 

Il Piano Coste si presenta alla città: al via il dibattito pubblico con “Le Giornate della Conoscenza”

Piano Coste, meno stabilimenti e più servizi: ecco cosa prevede

«Caro sindaco e caro vice sindaco, caro Carlo e caro Alessandro (il riferimento è al sindaco, Carlo Salvemini, e al vicesindaco, Alessandro Delli Noci, ndr), in questo lido siete cresciuti. E la struttura, edificata sulla base di un progetto redatto da un architetto romano, dovrebbe ora essere demolita. La cosa più tragica è che di fronte a queste prospettive non concedete neanche la proroga della concessione demaniale così come prevista da unalegge nazionale, trincerandovi dietro al fatto che le concessioni scadranno nel 2020, che per un imprenditore è domani. Eppure io come tanti miei colleghi abbiamo già inviato le domande e son passati abbondantemente i fatidici 60 giorni, senza aver avuto uno straccio di risposta mentre avete introitato il canone demaniale 2019 entro il 15 settembre». Prete accusa gli amministratori di non essere stati presenti in questi anni, mentre «noi imprenditori balneari abbiamo cercato di tenere alta la bandiera del turismo balneare leccese. Cosa devo programmare - aggiunge - se non so neanche se esisterò più, se dovrò demolire, se sarò ridimensionato, ma vi sembra normale giocare sulla pelle degli imprenditori? Invece di fare i primi della classe vi sareste dovuti raccordare, attraverso l'Anci, anche con gli altri comuni costieri salentini, perché non si può avere disparità di trattamento», fra operatori dello stesso settore.

Il post ha raccolto in poche ore la solidarietà di altri imprenditori ed esponenti politici di Lecce e provincia, da Paolo Pagliaro - di recente confluito da Forza Italia alla Lega di Matteo Salvini - a Gianni Cantele, imprenditore del settore vitivinicolo e presidente di Coldiretti Puglia, passando per il consigliere di minoranza a Palazzo Carafa, Gianmaria Greco, che ha annunciato la presentazione di una mozione ad hoc in Consiglio per chiarire i termini della questione. Un pensiero a Prete è stato rivolto anche dalla scrittrice Catena Fiorello, sorella del noto conduttore radiofonico e televisivo Rosario. 

A replicare a Prete, sempre sul social network, è stato il sindaco Salvemini. Il Piano Coste - ha evidenziato - è oggi oggetto «con un'iniziativa inedita in Puglia» di confronto con i cittadini e i concessionari balneari. Un Piano la cui proposta è stata «già presentata in campagna elettorale e quindi è nota a tutti i portatori di interesse». La proposta prevede - come detto - che entro due anni dalla approvazione le strutture in cemento armato debbano, «in applicazione di una legge e non di una valutazione discrezionale del comune o del capriccio del sindaco, essere riconvertite in materiale removibile, in ragione di un interesse pubblico legato alla tutela del paesaggio e alla difesa dell'erosione costiera. Il sindaco e gli amministratori pubblici sono sottoposti alla legge, in questo caso quella regionale. Quindi - prosegue Salvemini - non c'è nessuna previsione di chiudere il lido York, come lasci intendere: il Piano non mette in discussione la concessione balneare sul quel tratto di litorale, ma solo e soltanto la permanenza dei famosi archi così come sono stati realizzati negli anni passati. L'aver sostenuto che noi vogliamo fare chiudere il tuo stabilimento - nel quale la mia famiglia ha trascorso tanti estati e dove tutt'ora villeggia la famiglia di Alessandro - è quindi una clamorosa falsità che mi sorprende dover leggere in ragione delle tanti discussioni avute, anche recentissimamente. Sul tono complessivo del tuo sfogo che lamenta addirittura una nostra latitanza dalle marine leccesi preferendo yacht e altro tralascio perché è offensiva di una stile di vita - il mio e quello di chi mi è accanto in giunta - che dovresti conoscere meglio e rispettare di più».

Il sindaco ha voluto ricordato, accanto «alla proposta delle rigenerazione delle marine», gli investimenti strategici «inseriti nel CIS, che puntano ad una nuova centralità della nostra costa. Ti invito al dibattito che inizia oggi, perché solo al termine di un lungo percorso di ascolto pubblico, scandito in cinque incontri, la Giunta adotterà il Piano comunale delle Coste» 

Il tema delle concessioni, invece - che una legge approvata dal Governo giallo-verde prevede di prorogare fino al 2033, lasciando però spazio alle crtiiche dell'Europa e a eventuali procedure di infrazione - sarà affrontato nel corso di un convegno organizzato dal Tar «i migliori amministrativisti d'Italia per offrire un contributo di chiarezza che saremmo interessati ad acquisire».
 

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