Il Politeama va al Tar e il Comune resiste: al centro c'è via XXV Luglio

Il progetto di riqualificazione
Il progetto di riqualificazione
di Stefania DE CESARE
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Sabato 16 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 20:34

«Pavimentazione inadeguata per l’accesso dei mezzi di pubblica sicurezza e per lo svolgimento delle attività teatrali. Teatro condannato alla chiusura». Sono queste, in sintesi, le motivazioni del ricorso avanzato al Tar di Lecce dal Politeama Greco contro la pedonalizzazione di via XXV Luglio. La società Teatro Politeama Greco di Giuseppe Greco & C. snc è pronta a dare battaglia in tribunale per chiedere l’annullamento della delibera di Giunta “Riqualificazione ambientale, valorizzazione e fruizione delle aree contermini il Castello Carlo V, tratto di via XXV Luglio, 2° lotto funzionale”. 

Decisione annunciata

Una decisione in parte annunciata, proprio alla luce delle critiche che la direttrice artistica Sonia Greco aveva fatto pubblicamente all’indomani dell’approvazione in Giunta del progetto – finanziato con 3.690.000 euro dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel marzo 2020 - che punta a rivoluzionare l’area dove si affaccia lo storico teatro. 
Nel ricorso, presentato dagli avvocati Francesco Paolo Bello, Alberto Melica, Piergiuseppe Otranto, si fa riferimento a una serie di illegittimità del provvedimento approvato lo scorso giugno.

A partire dalla assenza del parere preventivo della Soprintendenza. Inaugurato nel 1884, il Politeama Greco “è incluso nell’elenco degli immobili vincolati” e “tutta l’area interessata dall’intervento ricade nella Zona A1 - Centro storico”. Per questo motivo “l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su tali beni è subordinata a valutazione preventiva e favorevole da parte della Soprintendenza competente. L’amministrazione ha approvato il progetto definitivo in assenza di tale parere, richiesto ad aprile 2023 ma mai rilasciato”. Ma è sul tipo di pavimentazione che fa leva il ricorso. Come ricordato dai legali nell’atto, il progetto di rifacimento di via XXV Luglio prevede una pavimentazione “con una resistenza al carico pari a 3,5 tonnellate che, nella specie, è stata confermata anche nel tratto antistante il Teatro, come previsto anche nel 1° Lotto funzionale di lavori in piazzetta De Cristoforis”. 

Il cantiere di riqualificazione

Il riferimento è al cantiere di riqualificazione delle tre piazze - De Sanctis, De Cristoforis e parte di piazza Libertini - già in via di realizzazione e dove la pavimentazione utilizzata sarebbe, appunto, non idonea a sopportare il peso dei mezzi articolati. In questo caso il Comune sta valutando una variante al progetto, con l’utilizzo del cemento architettonico in grado di sopportare mezzi pesanti fino a 36 tonnellate così da permettere le operazioni di allestimento degli spettacoli. Secondo i legali anche la pedonalizzazione di via XXV Luglio precluderebbe l’accesso ai mezzi di soccorso e dei vigili del fuoco (secondo la legge le vie di accesso devono avere resistenza al carico pari o superiore a 20 tonnellate), oltre a quelli necessari per lo svolgimento dell’attività del teatro. Per questo il progetto sarebbe in contrasto “con i principi sottesi all’iniziativa ministeriale tesa a migliorare l’accessibilità del centro storico”. Non solo. “Verrebbero meno le condizioni di sicurezza per l’accesso al Teatro – si legge nel ricorso - condannando quest’ultimo alla chiusura, dopo oltre un secolo di gloriosa attività. Il Comune, infatti, non ha minimamente considerato né le attività di pubblico esercizio presenti che affacciano su via XXV Luglio, né i requisiti minimi di sicurezza prescritti dalla legislazione in materia di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo”. Adesso spetterà ai giudici amministrativi pronunciarsi nel merito. Il Tar ha accolto la richiesta di misure cautelari provvisorie e fissato la camera di consiglio per il 27 settembre. Oltre all’annullamento del provvedimento, il Politeama chiede anche un risarcimento danni. Il Comune si è costituito in giudizio. La società proprietaria del teatro non ha intenzione di mollare la presa ed è pronta a proseguire la sua battaglia verso un atto approvato senza un confronto con il Politeama: “In qualità di soggetto interessato, il Teatro avrebbe potuto e dovuto essere notiziato del procedimento ed essere quindi messo nella condizione del progetto”.

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