Sarà la Corte d'Appello di Potenza a proseguire, in secondo grado, il processo nei confronti dell'ex gip di Trani, Michele Nardi. Quindi viene confermata la condanna a 16 anni e 9 mesi infilitta in primo grado dai giudici di Lecce (presidente Pietro Baffa, a latere Valeria Fedele e Silvia Saracino). Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha risolto così il conflitto di competenza sollevato dalla procura di Potenza e stabilito che il processo proseguirà sì nel capoluogo lucano, ma senza battute di arresto: è stata infatti annullata senza rinvio la sentenza dei giudici della Corte d'Appello di Lecce che nel trasferire il fascicolo (per una sopravvenuta connessione con altre vicende che riguardavano l'ex procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo), avevano cassato la sentenza del Tribunale. Un colpo di spugna che aveva destato non poco scalpore. A indagare sul capitolo “giustizia svenduta” a Trani erano stati i pm di Lecce Roberta Licci, Alessandro Prontera e il procuratore della Repubblica Leonardo Leone De Castris.
L'udienza preliminare
Nel corso dell'udienza preliminare, insomma, la procura aveva sollevato il conflitto di competenza.