A Lecce la maestra e amica del boss Messina Denaro: detenuta a Borgo San Nicola

Una immagine della donna al supermercato con Messina Denaro
Una immagine della donna al supermercato con Messina Denaro
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 18:56 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 19:39

Si trova nel carcere di Lecce, Laura Bonafede, la maestra di Campobello di Mazara che è ritenuta l’amante dell’ormai ex super latitante Matteo Messina Denaro. E che è stata arrestata ad aprile perché si ritiene abbia coperto il boss nel lunghisimo periodo in cui è risultato introvabile. 
La donna, una insegnante, figlia dello storico padrino di Campobello, Leonardo Bonafede, si trova nel settore femminile, ma non in isolamento. Non trapelano ulteriori dettagli, al momento, per comprensibili ragioni di sicurezza e anche di tutela. Ma risulta che partecipi alle iniziative e ai momenti di incontro previsti per tutte le detenute. L’identità della donna, che sarebbe arrivata qualche settimana fa, non è quindi sconosciuta alle altre donne che si trovano a Borgo San Nicola, un carcere di massima sicurezza che è quindi adatto ad ospitare qualsiasi tipo di persona ristretta, anche coloro la cui situazione viene ritenuta particolarmente delicata. 

La maestra di Campobello di Mazara

Laura Bonafede, a quanto era emerso, era stata incastrata da alcuni pizzini di Messina Denaro. Secondo l’accusa si sarebbe occupata del sostentamento e della sicurezza del boss di Cosa Nostra. Gli avrebbe fatto la spesa durante la pandemia, avrebbe condiviso con lui linguaggi cifrati, segreti bigliettini, affari e informazioni sulla cosca. 
Secondo il gip che ne aveva disposto l’arresto, per Messina Denaro nutriva una sorta di adorazione. 
«Tale adorazione - era riportato nell’ordinanza - non ha alcuna possibile spiegazione razionale e trova un senso solo nella totale adesione allo spirito, gli ideali, i comportamenti di uno dei più feroci mafiosi conosciuti in territorio italiano». Stando alle ricostruzioni Bonafede e Messina Denaro si sarebbero frequentati negli anni in nascondigli segreti. La donna era stata anche immortalata in un incontro con il capomafia avvenuto in un supermercato. 
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, lo scorso 17 aprile, si era avvalsa della facoltà di non rispondere. È quindi tuttora sottoposta a custodia cautelare per favoreggiamento aggravato e per procurata inosservanza della pena, in attesa che la vicenda giudiziaria che la riguarda faccia il proprio corso. 
Il giorno dell’arresto, non oppose alcuna resistenza ai militari del Ros che andarono a prelevarla a casa. Non disse una sola parola, e mai ha rotto il silenzio. 
Il trasferimento, dopo l’arresto, è consuetudine.

La destinazione è stata scelta probabilmente sulla base di fattori numerici e di dotazioni del carcere. È noto, tuttavia, che gli istituti detentivi sono luoghi in cui si tessono rapporti che rimangono nel tempo. I contatti, soprattutto quelli con l'esterno, vengono naturalmente monitorati - come consuetudine - considerato che le indagini sono tuttora in corso. 

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