A Gallipoli la nave “gioiello” che salva migliaia di vite

A Gallipoli la nave “gioiello” che salva migliaia di vite
di Antonella MARGARITO
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Martedì 26 Luglio 2016, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 15:43
Una sosta tecnica nel porto di Gallipoli: la nave della Guardia Costiera “Alfredo Peluso”, pattugliatore d'altura, onora la cittadina ionica con una delle sue maggiori unità, proprio nei giorni dedicati alla sua Santa patrona, mentre la città si onora anche della presenza di un suo importante e coraggioso figlio, l'ufficiale gallipolino Marco Chianella che dall'11 maggio dello scorso anno è al comando della nave.
«Tornare a Gallipoli, la città più bella del mondo, è per me motivo d'orgoglio come uomo e come comandante», ha detto il giovane comandante sempre in prima linea per la salvezza delle vite umane in mare, in particolare per quel che attiene gli sbarchi dei migranti. «E domani (oggi per chi legge, ndr) partiremo per un'altra missione». Il comandante Marco Chianella, ieri mattina, ha ospitato, a bordo del pattugliatore, il sindaco della città Stefano Minerva, accompagnato dall'assessore Dario Vincenti, e alcuni giornalisti. A fare gli onori di casa, naturalmente, anche il comandante della Guardia Costiera gallipolina Attilio Daconto.
Il comandante Chianella, durante una breve crociera offerta agli ospiti, sulla costa gallipolina, ha poi esplicitato quelle che sono le attività della nave e i compiti dei suoi uomini sempre in prima linea nel salvare le vite umane e nel dare supporto morale e fisico a tutti quei migranti che su quella nave hanno vissuto il primo momento di pace e solidarietà dopo aver visto l'inferno. Migliaia le persone tratte in salvo nei mesi scorsi dall'equipaggio che qualche ora prima del suo arrivo a Gallipoli ha fatto sosta nel porto di Crotone, dove ha sbarcato i 377 migranti salvati poche ore prima, nell'ambito di quattro operazioni di soccorso condotte a nord di Tripoli. A bordo sono stati presi 350 uomini, 24 donne (cinque delle quali in gravidanza) e 3 bambini in tenera età, provenienti parte dall'area del nord/centro Africa e parte dall'area asiatica. Ha raccontato dell'emozione che si prova nel portare a terra sani e salvi uomini, donne e bambini ai quali molto spesso regalano i giocattoli dei loro figli, nel rifocillarli preparando anche 700 pasti alla volta.

I due giorni gallipolini hanno permesso alcuni controlli tecnici sulla nave e una serie di rifornimenti; oggi si riparte per una nuova missione di controllo sulla filiera della pesca sulle coste orientali della Calabria per poi rientrare a Messina. La nave “Alfredo Peluso” infatti è una delle cinque navi maggiori della Guardia Costiera, e fa parte della 6^ Squadriglia Guardia Costiera di Messina al Comando del Capitano di Vascello Paolo Zumbo, già comandante del porto di Gallipoli dal 2002 al 2005.

Il comandante della Capitaneria di porto di Gallipoli, Attilio Daconto, si è detto «lieto di poter fornire assistenza tecnica durante la sosta a un'unità che si è distinta in operazioni umanitarie, che hanno consentito di porre in salvo migliaia di persone disperate, in fuga dai loro Paesi. La sosta della nave in porto - ha proseguito il comandante - è resa ancora più significativa dalla presenza del comandante Chianella, nativo di Gallipoli, che, con il suo operato, testimonia quotidianamente l'umanità e il grande spirito di accoglienza del popolo salentino». Il comandante Chianella ha poi regalato una foto con dedica del pattugliatore al sindaco Minerva che questa mattina ricambierà l'invito ospitando in comune il giovane comandante. «È un grande orgoglio per la città di Gallipoli - ha detto Minerva - ospitare una nave che rappresenta la generosità del popolo e l'efficienza della Guardia Costiera, ma orgoglio ancor più grande è che al comando ci sia un giovane gallipolino che tiene alto il nome di Gallipoli nel mondo».
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