Lecce città universitaria: 80 nuovi posti letto in città. Il piano di Regione e Comune

Lecce città universitaria: 80 nuovi posti letto in città. Il piano di Regione e Comune
di Matteo BOTTAZZO
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Venerdì 16 Febbraio 2024, 08:16

Gli studenti tornano ad essere al centro della città e non più lontani in aree esclusive: questo è quello che permetterà di realizzare il nuovo progetto che, a Lecce, prevede la realizzazione di 80 nuovi posti letto per studenti universitari, tutti all'interno delle porte della città.
Lo spazio che si trasformerà in residenza universitaria è quello dell'ex caserma Cimarrusti, a due passi da piazza Duomo, ma anche dalle fermate che conducono ad Ecotekne ma anche dall'Ateneo, un luogo strategico dove gli studenti potranno essere vicini ai servizi necessari per la loro formazione, ma potranno anche vivere la città di Lecce.

Il progetto

Con l'approvazione da parte dell'Agenda Regionale del Diritto allo Studio, esito del percorso di ricerca ed istituzionale "Puglia Regione Universitaria" nel quale Regione, Adisu, Atenei e Città Universitarie in dialogo con le organizzazioni studentesche, si è tracciato un quadro di riferimento programmatico rispetto al quale collocare le singole politiche e azioni per una piena cittadinanza studentesca, spingendosi a valutare l'efficacia della loro messa a terra attraverso alcuni Progetti Bandiera, tra cui il progetto di recupero come Residenza Universitaria Urbana del seicentesco convento dei Carmelitani Scalzi (Caserma Cimarrusti) recentemente finanziato nell'ambito del V bando ministeriale, che costituisce un caso esemplare anche grazie alla visione strategica del Comune di Lecce. Di tutto ciò si parlerà più approfonditamente il prossimo 22 febbraio in occasione della firma del protocollo di intesa, prevista all'Accademia di Belle Arti di Lecce per la seconda fase del progetto.
«Siamo dentro un progetto ambizioso di trasformazione delle nostre aree urbane dichiara il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini che si incarica di fare sintesi di alcuni elementi oggi acquisiti come sensibilità politica culturale: la rigenerazione, il recupero e il riuso dei beni in abbandono e l'aggiornamento delle valutazioni urbanistiche rispetto all'allocazione delle sedi universitarie. Oggi dobbiamo agire per contrastare il rischio che le città storiche si svuotino di residenza per far posto alla ricettività. Possiamo preservarle garantendo funzioni di uso collettivo e posti per la residenza, come stiamo prevedendo anche all'interno del nuovo piano urbanistico generale». Anche l'ente regionale non può che essere soddisfatto per il raggiungimento di un traguardo così importante. «È fondamentale il tema del recupero del patrimonio nelle politiche di realizzazione di nuovi studentati nelle città universitarie di Puglia,- spiega Silvia Pellegrini, Direttore del Dipartimento Istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia - così come confermato nei concorsi che si sono tenuti nelle città».
 

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