Comunali, liste già a quota 19. E si muove l'esercito dei candidati

Comunali, liste già a quota 19. E si muove l'esercito dei candidati
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Domenica 26 Febbraio 2017, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 18:01

Ultime settimane di trattative e il mosaico che si compone definitivamente. O quasi. Il conto alla rovescia è cominciato - anche se non si conosce ancora la data del voto - ma lo schema ha preso definitivamente forma: è il puzzle delle liste che si trasforma in simboli, capolista e candidati al Consiglio. Un piccolo esercito - ma poi neanche tanto piccolo - già schierato con i quattro candidati in corsa per la poltrona di sindaco: Alessandro Delli Noci, Mauro Giliberti, Carlo Salvemini e Fabio Valente, rigorosamente in ordine alfabetico. E non è detto che, nei prossimi giorni, non spunti anche un quinto candidato sindaco che Lecce Bene Comune (movimento di sinistra) sta provando a partorire. Già 19 le liste pronte ai nastri di partenza.
Lo schema, si diceva, con scomposizioni e nuove alleanze che si intrecciano per conquistare il primato nel futuro Consiglio comunale. Per Giliberti, giornalista leccese ritornato nel Salento per la “chiamata” in politica, sono già sette ai nastri di partenza, tra partiti e civiche, che si stanno attrezzando per limare i nomi. Un contenitore di centrodestra che ha trovato l’unità con la presenza di tutte le sigle nazionali. C’è Direzione Italia, che rappresenta il nuovo simbolo di Raffaele Fitto e qui troveranno un posto - oltre al sindaco Paolo Perrone nel ruolo di capolista - gli assessori uscenti: è la lista di partito che viene dall’ex Forza Italia fittiana di più stretta osservanza. I berlusconiani, invece, stanno altrove: un’altra lista, con il simbolo del Cavaliere, che i forzisti doc stanno completando in questi giorni (a guida Paride Mazzotta) e dove dovrebbero trovare posto anche i candidati vicini ad Adriana Poli Bortone. 
 
Per Giliberti corre anche Alleanza Popolare-Ncd di Luigi Mazzei che, a differenza della collocazione a livello nazionale, ha scelto il centrodestra nella partita di Palazzo Carafa. Il mosaico dei partiti nazionali è completato da Fratelli d’Italia, guidato da Pierpaolo Signore. La compagine leghista, invece, si presenterà con il simbolo Noi con Salvini, versione da Roma in giù della Lega Nord del Matteo milanese. I movimenti, poi, ed è praticamente certa la presenza di Regione Salento legata a Paolo Pagliaro: una civica, di fatto, che si ispira all’identità territoriale. Si chiamerà Grande Lecce un’altra lista civica che già cinque anni si era presentata ai nastri di partenza: metterà insieme anche i nomi di chi oggi si riconosce nel gruppo consiliare Lecce 2017 (niente lista autonoma, quindi) e l’ispiratore riconosciuto è il parlamentare Roberto Marti. È da sempre legata, invece, al nome di Perrone la lista Lecce Città del mondo: un’altra civica con esponenti della società civile di area centrodestra e con alcuni consiglieri comunali uscenti che ci riproveranno.

Arriva dal centrodestra, ma ne è uscito qualche mese fa, Alessandro Delli Noci, scegliendo la strada del civismo non riconducibile più a una coalizione in senso classico. A sostegno dell’ex assessore c’è Un’Altra Lecce, la lista direttamente legata al suo progetto; Lecce Area Metropolitana, un’altra lista che si rifà a uno dei temi della sua campagna elettorale; La Sveglia Lecce che richiama alla mente l’associazione universitaria che lo stesso Delli Noci aveva guidato prima di entrare in politica. C’è poi Andare Oltre che rappresenta una novità per il suo trasversalismo: coincide con il nome del movimento di un sindaco, Pippi Mellone da Nardò, che ha scalato il suo Comune e che da sempre è vicino a Delli Noci anche per motivi generazionali. C’è anche un partito che sta con Delli Noci: è l’Udc di Totò Ruggeri che, dopo l’addio al Pd, ha abbracciato la candidatura dell’ex assessore nel nome del moderatismo centrista con il segretario cittadino Carmelo Isola nelle vesti di capolista.

Per il Movimento 5 Stelle il quadro è chiaro: hanno scelto per primi Fabio Valente, dirigente di un ente di formazione che tenta l’avventura di Palazzo Carafa dopo il test delle ultime Regionali, e hanno praticamente completato la loro lista. Difficile che da qui alla presentazione ufficiale, ce ne possa essere una seconda: i pentastellati puntano molto sul marchio di fabbrica e sull’alternativa a tutto e a tutti nel nome di Beppe Grillo.
Per Salvemini è una partita nuova: dopo aver più volte giocato quella di consigliere comunale (tre mandati a Palazzo Carafa), questa arriva a sorpresa dopo che aveva annunciato di voler lasciare la politica. È candidato sindaco dopo l’appello di un gruppo di esponenti della società civile e, attorno a lui, si stanno completando in questi giorni simboli e candidati al Consiglio. Il Pd, ovviamente, che rappresenta il perno della coalizione: Paolo Foresio e Sergio Signore che sono i consiglieri uscenti più suffragati. E poi volti nuovi e ritorni. Difficile, secondo gli addetti ai lavori, che le elezioni di Lecce possano diventare l’occasione di un primo test per misurare la forza degli scissionisti che, in quel caso, si presenterebbero con un simbolo autonomo pur sempre sotto le insegne della candidatura Salvemini. Si vedrà, ovviamente, perché in casa Pd le sorprese non sono mai escluse. 
Ci sarà la lista della Puglia in Più, il movimento legato al senatore Dario Stefàno che negli ultimi mesi ha varcato la soglia del Campo Progressita di Giuliano Pisapia: di sinistra ma, a Lecce, non solo perché andrà a pescare in un bacino più ampio di candidati.

Le civiche, si diceva, e ci saranno entrambe le associazioni nate in occasione delle Amministrative 2017. Una Buona Storia per Lecce è la lista che sarà guidata da Giuseppe Fornari, avvocato penalista con residenza a Milano che si è riaffacciato nella sua Lecce per l’occasione. Idea per Lecce, invece, sarà guidata con ogni probabilità dal medico Ernesto Mola che ha stretto un patto con Salvemini dopo un lungo periodo di tensione con lo stesso Pd. Lecce Città Pubblica è l’altra lista dello schieramento - la cosiddetta lista del sindaco - e, nei candidati al Consiglio, sarà di stretta marca salveminiana con il richiamo diretto al gruppo di cui fa parte lui stesso a Palazzo Carafa.

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