La rivolta del popolo della notte:
«Provvedimento spropositato»

La rivolta del popolo della notte: «Provvedimento spropositato»
di Valeria BLANCO
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Sabato 25 Novembre 2017, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 19:41
Adesso per respirare l’aria del Samsara di Gallipoli bisognerà andare a Novara, Modena o Sapri: sono le prossime tappe del tour invernale dello staff. Oppure bisognerà andare a Budva, in Montenegro, dove il lido è presente da qualche anno in versione deluxe. Oppure ancora a Riccione, dove lo scorso anno ha aperto battenti l’ultimo arrivato della catena, il lido che il sindaco Renata Tosi vorrebbe portare a modello della riqualificazione della zona di Merano.
Ovunque, tranne che a Gallipoli, dove tutto è iniziato dieci anni fa dal restyling dello storico lido Sabbia d’oro. Lo stabilimento più noto di Baia Verde - fatto salvo un intervento in extremis degli avvocati, che tanno già lavorando sul caso - dovrà essere smantellato prima della fine di gennaio, secondo quanto richiesto dal Comune che ha revocato la licenza.
In difesa del lido - che ha inventando la formula del beach party e negli anni è diventato un brand, simbolo del successo turistico dell’intero Salento - si sono schierati ieri a centinaia: noti artisti della scena musicale italiana, dj, produttori, manager, vocalist e speaker radiofonici, altri lidi, e semplici clienti che negli anni hanno apprezzato lo stile e l’energia dello stabilimento e dei suoi beach party. Anche Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb (il sindacato delle discoteche), difende a spada tratta lo stabilimento parlando di un provvedimento spropositato. «La revoca della licenza, ora paventata anche per altri lidi - spiega - mi pare esagerata: così si rischia di distruggere l’economia di un territorio. Se quello di Gallipoli non è il turismo che vogliamo, la colpa non è certo dei locali e il Samsara non può fare da capro espiatorio, quando sappiamo bene che ormai si balla ovunque in spiaggia. Il Samsara ha significato molto per lo sviluppo turistico del territorio con la promozione invernale in Italia e all’estero, è aperto da aprile a dicembre. Ed è il locale italiano più conosciuto in Europa insieme al Cocoricò. Mi auguro che si possa fare un passo indietro».
La solidarietà allo stabilimento che ad agosto dà lavoro a circa 100 persone, sui social raggiunge centinaia di interventi. Tra i tanti, spicca quello di Sergio Sylvestre, il vincitore di “Amici” che proprio al Samsara ha preso il microfono in mano per la prima volta. «Qui - scrive Sergio - dopo un viaggio di 10mila chilometri, sono stato accolto come uno di famiglia. Ho trovato amici, affetti veri e la Musica. Ho smesso di rincorrere il mio passato e ho rivolto lo sguardo al futuro. Qui ogni giorno tutti mi hanno ricordato che ero perfetto anche con i miei difetti. Qui ho conosciuto lo spirito vero, genuino, buono e sensibile dell’Italia, del Sud, della Puglia, del Salento. Il Samsara non può e non deve chiudere». Da fuori i confini del Salento, il dj e produttore Federico Scavo rilancia: «Sarebbe una tristezza veder chiudere il miglior beach party d’Italia».
C’è chi propone di fare un flash mob in spiaggia per impedire la chiusura, chi aderisce alla solidarietà tramite l’hashtag “Samsaraneverclose” e chi, da ogni parte d’Italia, invia una foto, un ricordo, un video, un messaggio di vicinanza. «La battaglia - annunciano i fan del lido sui social - è appena iniziata»
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