In attesa di trapianto di rene, muore a 44 anni per il virus

In attesa di trapianto di rene, muore a 44 anni per il virus
di Federica SABATO
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Sabato 10 Aprile 2021, 18:29 - Ultimo aggiornamento: 19:01

Non ci sarà alcuna consolazione e nessuno mai potrà rassegnarsi alla scomparsa di Christian: è ciò che pensano in centinaia, amici e parenti o semplici conoscenti. I suoi figli, Matteo e Benedetta, stanno aspettando che il loro papà ritorni ad abbracciarli, perché, così piccoli, non hanno ancora compreso che dovranno abituarsi alla sua assenza. Christian Provenzano, 44 anni, è morto mentre era ricoverato a Lecce, nel reparto rianimazione del Dea. L'uomo era in attesa di un trapianto di rene, ma ha contratto il covid e per lui non c'è stato nulla da fare.
A cercare di consolare i due piccoli c'è la mamma Katiuscia De Giorgi, disperata dal dolore, consapevole che non potrà più riabbracciare il suo uomo, la persona con la quale era felicemente sposata da 17 anni e con la quale aveva deciso di trascorrere tutta la sua vita.
A non darsi pace, oltre alla famiglia di Christian, ci sono tantissimi amici e due comunità: Tuglie, dove era nato e cresciuto e Cursi, dove viveva con la moglie e i suoi due bambini. La storia di Christian non ha lasciato indifferente nessuno: la sua salute era stata sempre cagionevole, per questo era in attesa di un trapianto di rene, dializzato e ricoverato da una decina di giorni al Dea. Un ragazzo buono, brillante in tutto, un padre esemplare, un uomo premuroso. «Non faceva trasparire le sue sofferenze; era sempre sorridente e, seppur riservato, era sempre pronto a dare un sostegno a chi ne avesse bisogno», dichiara il fratello Giuseppe. «Tutto è iniziato nei primi giorni di marzo, quando mio fratello è stato chiamato dall'ospedale di Bari: era terzo in lista e doveva prepararsi ad un eventuale trapianto. Lì, durante le visite effettuate, gli hanno detto che c'era qualcosa che non andava ai polmoni e gli hanno consigliato di farsi vedere da uno pneumologo. Da quel momento in poi le sue sofferenze si sono accentuate perché probabilmente non andava bene il tipo di dialisi che stava facendo. È stato invitato a presentarsi in ospedale per effettuare un prelievo: proprio lui? continua un soggetto immuno depresso, così fragile e vulnerabile, doveva andare in ospedale, in un luogo così potenzialmente infettivo? A distanza di qualche giorno da quel prelievo, mio fratello è risultato positivo al Covid e purtroppo poi la situazione è precipitata». Forse le cose potevano andare diversamente.
Ieri pomeriggio la salma è stata trasportata a Cursi, ad accoglierla la moglie e i bambini, impossibilitati oggi a partecipare al rito funebre, perché in isolamento fiduciario. La donna ha posato sul feretro un disegno fatto da Matteo e Benedetta, e, mentre i presenti hanno fatto volare tanti palloncini bianchi; Christian è stato salutato sulle note della canzone Ogni volta di Vasco Rossi, poi la salma è ripartita alla volta del cimitero di Tuglie, dove questa mattina alle 11 sarà benedetta e successivamente tumulata nella cappella di famiglia.
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