Immensa commozione a Patù per i funerali dell’onorevole Ernesto Abaterusso che si è spento a 66 anni nel pomeriggio di giovedì. L’uscita del feretro dal Municipio di Patù, dove era stata allestita la camera ardente, è stata accolta da un lungo applauso e dalla musica della banda, che lui adorava.
Il discorso del vescovo: La sua vita, una passione infuocata
Un folto corteo di gente lo ha accompagnato alla chiesa madre dove si è celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca, Monsignor Vito Angiuli che ne ha tracciato un puntuale ritratto. “La vita di Ernesto Abaterusso è stata una passione infuocata che si è coniugata in quattro passioni: la politica, il Sud, il mondo dell’impresa e la famiglia.
Da D'Alema a Speranza: ecco chi c'era
Tra i presenti personalità di spicco come Massimo D’Alema, Roberto Speranza, Matteo Orfini e Massimo Paolucci. Ma anche molti esponenti della politica pugliese come il deputato Claudio Stefanazzi, il presidente del Consiglio della Regione Puglia Loredana Capone. E poi, Donato Metallo, Stefano Minerva, Sandro Frisullo e molti altri esponenti politici.
“Siete e dovete continuare ad essere orgogliosi si Ernesto, per tutto quello che ha fatto, per tutto quello che ci ha lasciato e per tutto quello che era” ha detto Roberto Speranza ad una folla commossa.
Massimo D’Alema, nel suo lungo intervento, ripercorso alcuni momenti della sua amicizia granitica con Abaterusso. “Un amico leale e sincero è mille volte preferibile ad un seguace fedele anche perché la fedeltà è fugace, dipende dalla fortuna e dal tempo. L’amicizia no. Resta nel tempo. Ernesto era un amico ed una delle persone che più mi ha aiutato a conoscere questa terra, a comprenderla e ad amarla. Questa terra della cui cultura, della cui gente era profondamente innamorato. Ernesto era un combattente”.
Tra gli interventi c’è stato anche quello della nipote Maria Antonietta che con semplicità e bellezza ha descritto il nonno mentre Gabriele Abaterusso, attuale sindaco di Patù, ha donato alcuni ricordi del padre amato e politico tenace.
All’uscita del feretro, l’onorevole è stato accolto da lunghi applausi e dalle note di alcune canzoni tra cui “La canzone popolare” e “Bella ciao” che amava cantare perché quella canzone aveva segnato la sua vita da uomo e politico.