Da Coldiretti cibo per animali e artisti del Circo Orfei bloccato a Ortelle. Alle famiglie anche dolci tipici salentini

Da Coldiretti cibo per animali e artisti del Circo Orfei bloccato a Ortelle. Alle famiglie anche dolci tipici salentini
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Venerdì 17 Aprile 2020, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 14:54
Gli agricoltori di Coldiretti e Campagna Amica a Lecce si sono recati a nel Parco San Vito a Ortelle per consegnare «razioni alimentari di soccorso, con rotoballe di fieno e mangime agli animali del circo Orfei e, per le famiglie di artisti circensi, formaggio, verdura, passate di pomodoro, uova, olio, conserve e sottoli, oltre ai dolci tipici leccesi fatti dalle coltivatrici di Coldiretti Donne Impresa». E’ accaduto a Ortelle, in provincia di Lecce, così come in altri Comuni italiani, dal Friuli alla Sicilia, con Coldiretti impegnata a portare razioni alimentari di soccorso dal latte alla verdura, dalla carne alla frutta ma anche fieno e paglia.
«Sotto i tendoni delle carovane italiane – spiega Coldiretti su dati Censis – si trovano tigri, leoni, cammelli, elefanti, ippopotami, cavalli, asini, cani, struzzi, giraffe, rinoceronti e zebre. In tutta Italia sono almeno 70 le realtà attive che portano avanti una tradizione antica di secoli – spiega la Coldiretti – con la gestione di quasi duemila animali che vanno accuditi tutti i giorni. La situazione del mondo dello spettacolo viaggiante non più florida da anni è diventata drammatica con l’emergenza coronavirus a causa dell’impossibilità a lavorare, con la perdita di ogni tipo di introiti ma con la necessità di continuare a sostenere gran parte delle ordinarie spese di gestione, comprese quelle per gli animali che solo per il mangiare costano oltre 2,7 milioni di euro all’anno. Portare cibo agli animali del circo – conclude la Coldiretti – significa aiutare le famiglie di artisti circensi che con quegli stessi animali vivono e lavorano grazie a spettacoli che ogni anno divertono e fanno passare momenti di serenità a oltre un milione di persone tra grandi e bambini».
 
A Ortelle, da settimane ormai, “vivono” quattro tigri, due elefanti, cavalli, pony, dromedari, scimmiette e tanti altri animali, insieme con una trentina di artisti e tecnici del circo Amedeo Orfei: tutti bloccati. Avrebbero dovuto tenere degli spettacoli a inizio marzo, proprio nelle ore in cui l'Italia intera si è bloccata a causa della diffusione del coronavirus.
Camion, gabbie e roulotte sono arrivati alla spicciolata nel parco di San Vito, dove in men che non si dica è stato montato il tendone. Era tutto pronto e c'era anche attesa per il primo show, quello del 5 marzo, che poi non si è potuto tenere per l'impossibilità di mantenere le distanze minime tra gli spettatori. Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo nel giro di pochi giorni e ora, con il divieto assoluto di spostamento, artisti e animali sono bloccati qui, nel Salento, lontani dalle loro case. E se c'è qualcuno che, a Ortelle, inizia a mal sopportare la presenza delle bestie all'interno di quel grande parco di periferia, c'è anche chi si dà da fare per garantire una permanenza dignitosa alle persone e confortevole agli animali. In prima linea erano già impegnati la Caritas e il Comune: la prima da settimane fornisce il cibo ai 30 lavoratori del circo che, senza gli incassi, non hanno neppure grandi mezzi di sostentamento. Il Comune, invece, oltre a offrire il parco (compressi l'allaccio all'energia elettrica e l'acqua potabile) si è fatto carico delle spese necessarie per dar da mangiare agli animali anche con il contributo di alcune aziende locali.
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