Si è avvalso della facoltà di non rispondere Michele Aportone, arrestato per l'omicidio del carabiniere in congedo Silvano Nestola, freddato con quattro colpi di fucile a pallettoni la sera del 3 maggio scorso davanti alla casa della sorella Marta, in contrada Tarantino a Copertino.
L'interrogatorio
Aportone, assistito dall'avvocato difensore Francesca Conte, questa mattina ha incontrato in carcere il giudice per le indagini preliminati Sergio Tosi e i pubblici ministeri Paola Guglielmi e Alberto Santacatterina.
L'uomo, settant’anni di San Donaci, ha annunciato, tramite il suo legale, che chiederà di essere interrogato direttamente dai pm ma soltanto quando avrà preso atto di tutto il fascicolo delle indagini che gli contesta di essere stato l'autore dell'omicidio di Silvano Nestola.
Aportone risponde di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, in concorso con la moglie Rosella Manieri, 62 anni, originaria di Copertino per la quale non sono state adottate misure restrittive della libertà personale.
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Il movente
Alla base dell'omicidio la contrarietà manifestata più volte e in diversi modi alla relazione instaurata dalla figlia Elisabetta, 36 anni, con Silvano Nestola. Sarebbe questo il movente individuato dall’inchiesta condotta dai pubblici ministeri della Procura di Lecce, Paola Guglielmi ed Alberto Santacatterina, con i carabinieri del Nucleo investigativo e del Ros del comando provinciale di Lecce.
Tra le fonti di prova ritenute più pregnanti nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari, Sergio Tosi, la ricostruzione degli spostamenti di Michele Aportone la sera del 3 maggio, eseguita attraverso i filmati degli impianti di videosorveglianza.