Salento, il carabiniere Remo compie 100 anni e tutta l'Arma lo festeggia

A porgergli gli auguri presso la sua abitazione di Giuggianello (Lecce), a nome di tutti i Carabinieri, è stato il Comandante Provinciale di Lecce, Colonnello Donato D’Amato

Salento, il carabiniere Remo compie 100 anni e tutta l'Arma lo festeggia
Salento,​ il carabiniere Remo compie 100 anni e tutta l'Arma lo festeggia
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 12:26

Dopo una vita trascorsa tra carriera militare e famiglia, il già Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Remo Bolognino, oggi ha raggiunto un importante traguardo festeggiando il suo centesimo compleanno. A porgergli gli auguri presso la sua abitazione di Giuggianello (Lecce), a nome di tutti i Carabinieri, è stato il Comandante Provinciale di Lecce, Colonnello Donato D’Amato, accompagnato dal Comandante della Stazione di Muro Leccese.

Per lui parole di stima e gratitudine sono giunte anche dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale C.A.

Teo Luzi, che, nell’omaggiarlo del crest raffigurante l’emblema dell’Arma, in una lettera ha riportato la sua profonda riconoscenza per la dedizione dimostrata. Parole di stima e compiacimento sono giunte anche dal Comandante Interregionale Ogaden di Napoli, Gen. C.A. Antonio De Vita, che nel porgergli i più fervidi auguri di buon compleanno, ha rinnovato i sentimenti di riconoscenza per gli anni trascorsi con gli alamari al servizio del paese.

La storia

Bolognino si arruola nell’Arma dei Carabinieri Reali nel 1942, nel pieno del secondo conflitto mondiale. Dopo aver frequentato la Scuola di formazione degli Allievi Carabinieri di Roma viene destinato in Sicilia, dove nel corso dello sbarco degli Americani gli viene ordinato (come a tutti i Carabinieri ed ai Marinai presenti sull’isola) di “sbandarsi”. Viene preso prigioniero dagli americani per poi essere rilasciato dopo alcuni mesi. È rimasto “sbandato” fino al 1944, anno in cui, richiamato in servizio, gli viene affidato il compito di combattere le bande armate nella Sicilia Orientale.

Trasferito prima in Veneto e poi in Sardegna, presta servizio presso le Squadriglie appiedate operando numerosi arresti tra cui quello più significativo di uno condannato all’ergastolo perchè autore della strage del Flumendosa in cui persero la vita 5 Carabinieri di scorta. Nel 1960 fu trasferito in Puglia con destinazione Andria. Dopo qualche tempo riesce ad arrestare un latitante andriese ricercato per omicidio. Giunge in sottordine presso la Stazione Carabinieri di Porto Cesareo che comanda per alcuni anni prima di conseguire la qualifica di sottufficiale per poi terminare il servizio attivo nel 1979 presso la sezione di P.G. di Gallipoli.

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