Molestie e palpatine in palestra: condannato a tre anni il personal trainer

Molestie e palpatine in palestra: condannato a tre anni il personal trainer
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 20:18

Condannato a 3 anni di reclusione un personal trainer dell’hinterland di Casarano, ritenuto responsabile di molestie e palpatine ad una giovane allieva, all’epoca dei fatti ancora minorenne. Al processo si è arrivati dopo i fatti denunciati dalla ragazza, assistita dall’avvocato Andrea Cera, ai carabinieri che hanno avviato le indagini con il coordinamento del pm Luigi Mastroniani.

Le molestie in palestra


I diversi episodi messi nero su bianco, confidati dalla giovane ai genitori dopo diversi mesi di inquietudine, sarebbero avvenuti all’interno della palestra presso cui la ragazza andava ad allenarsi per prepararsi al superamento di alcuni concorsi militari.

Avance e palpatine sul corpo che l’allieva avrebbe subito nelle pause tra un esercizio e l’altro. Nel periodo delle violenze subite, la vittima sarebbe stata costretta anche a cercare supporto psicologico in un centro antiviolenza per risollevarsi da un stato psicologico difficile in cui era precipitata e che la turbava anche nella quotidianità.

Condannato a tre anni


Al termine del processo con rito abbreviato, il gup Marcello Rizzo, dopo aver valutato l’accusa, la perizia del consulente informatico Silverio Greco, e la tesi difensiva dell’imputato, ha emesso sentenza di condanna a 3 anni per il personal trainer, oltre al pagamento delle spese processuali. L’uomo è stato anche interdetto in perpetuo dal qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela, e all’amministrazione di sostegno, interdetto dai pubblici uffici per la durata della pena principale ed in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, e da ogni ufficio o servizio in strutture pubbliche prevalentemente frequentate da minori. 


Per il 57enne preparatore sportivo, residente nel sud Salento, il giudice per le udienze preliminari ha disposto inoltre che a pena espiata l’uomo sia sottoposto per la durata di un anno al divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori e dell’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti. Nel dispositivo di sentenza il 57enne è stato condannato anche al risarcimento del danno in favore delle parti civili e al pagamento delle spese di giudizio. Il termine per il deposito delle motivazioni è di 90 giorni, e solo dopo l'avvocato dell’uomo, Roberto Rella, potrà decidere se proporre appello.

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