Un’occasione di svago e di divertimento è diventata uno spettacolo da “incubo” per un bambino e i suoi genitori a Casarano. Durante uno show in piazza una battuta del peggior repertorio di “body shaming” fatta da un artista-clown nei confronti del bambino ha prodotto un’ondata di sdegno in città.
Il gioco
Il fatto è accaduto venerdì sera, in piazzetta D’Elia, nella prima giornata della “Festa del Borgo”, nel corso dello spettacolo “The Big Show”, un one-man-show di un artista il cui nome, neanche quello d’arte (ed è questo l’altro aspetto singolare della vicenda) non è conosciuto né agli organizzatori, né al Comune. Lo show aveva attirato alcune centinaia di cittadini, in maggioranza genitori con i propri bambini. Dopo alcuni numeri classici del repertorio circense, il clown protagonista di questa storia a un certo punto ha organizzato un gioco e ha chiamato sul palco un gruppo di bambini. Il gioco è: «chi fa il miglior verso del maialino vince». Il vincitore sarebbe stato decretato dal pubblico per acclamazione.
La reazione del bimbo
Il “body shaming” (in questo caso, più precisamente, si tratta di “fat shaming”) è inaccettabile sempre. Diventa spregevole e vergognoso se fatto ai danni di un bambino, si dice in giro. Lo spettacolo era inserito nel percorso dell’evento “Festa del Borgo”, organizzato dall’Associazione Commercianti, Imprenditori ed Artigiani di Casarano, ma non faceva parte del cartellone ufficiale. Non era, quindi, un evento dell’Assocommercianti. In seguito si è saputo che lo spettacolo per bambini “The Big Show” era stato autorizzato dall’Amministrazione Comunale e inserito nel percorso per “movimentare” piazzetta D’Elia che era rimasta, almeno per quella sera, senza spettacoli. Il particolare strano è che nessuno conosce il nome dell’artista, che era accompagnato da una ragazza. I due, infatti, avevano chiesto autorizzazione al Comune dello spazio, senza compenso. Lo spettacolo, infatti, era a libera offerta.
I commenti indignati
Il fatto ha destato enorme sdegno nella comunità. «Intanto il clown è tale se è lui che fa ridere e non utilizza gli altri per far ridere – ha commentato Rita De Micheli - per fare il clown si devono avere intelligenza e sensibilità non comuni. Il clown è un’arte che richiede lunga preparazione e perciò non si improvvisa. Chi organizza uno spettacolo soprattutto destinato a bambini deve accertarsi che conduttori o artisti abbiano capacità formative adeguate». Ma anche i colleghi del clown prendono le distanze. «Non c’è cosa peggiore, per chi fa spettacolo di strada, nel ridicolizzare un volontario o spettatore di fronte al pubblico», ha commentato Enzo Isernia, un noto artista di strada.