Bus, un’altra giornata nera. La rabbia dei genitori: «Allora chiudano le scuole»

Bus, un’altra giornata nera. La rabbia dei genitori: «Allora chiudano le scuole»
di Valentina PERRONE
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Sabato 24 Settembre 2016, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 17:50

Partenze e arrivi in ritardo, corse soppresse e mezzi sovraccarichi, e anche questa mattina le mamme fanno il bis con un sit-in a Campi salentina vicino alla fermata del bus. Da due settimane raggiungere le scuole, in particolare quelle leccesi, per numerosissimi studenti salentini che adoperano pullman o treni di Fse è una vera impresa e i nervi sono a fior di pelle. Pur pagando biglietto o abbonamento sono costretti a subire disagi, insieme alle loro famiglie e ai tanti lavoratori pendolari. Così ieri, a Campi Salentina, le mamme si sono fatte sentire ancora una volta e determinate più che mai. Capitanate dalla presidente del Consiglio di Campi, Celeste Roma, anche lei madre di una studentessa pendolare, sono scese in strada, prima delle 7 alla fermata di via Taranto, chiedendo a gran voce «condizioni di viaggio compatibili con la decenza. Siamo sconcertate – dicono – nel vedere i nostri figli costretti a viaggiare stipati tra i sedili come sardine, quasi sempre in piedi e con gli zaini sulle spalle mettendo a rischio la propria vita per il solo fatto di recarsi a scuola».

Hanno tirato in ballo la sicurezza, le mamme, messa a rischio dal sovraffollamento dei pullman e da qui la provocazione passata di bocca in bocca: «A questo punto chiudano le scuole». Rabbia trattenuta la loro, con qualche esuberanza da parte di qualcuna che ha provato a impedire il transito dei bus sovraccarichi. A garantire ordine e supervisione c’erano, come già l’altro ieri, i vigili e i carabinieri del luogo, pronti a verificare, per ogni mezzo, che le prescrizioni di capienza e numero effettivo di passeggeri a bordo fossero rispettate. «Il legale del Comune sta valutando se ci sono gli estremi per un esposto in Procura», sbotta Celeste Roma rendendo nota la “corsia” in cui si sta incanalando la rabbia e la protesta dei genitori a fronte dei disagi. E questo non sarà l’unico fronte giudiziario, visto che la Procura ha già aperto un’inchiesta sulla qualità del servizio e sulla sicurezza dopo l’esposto di una turista in vacanza nella zona di Santa Cesarea Terme.

E va male anche sul fronte dei treni. Anche ieri giornata nera, tra ritardi e soppressioni, ma oggi andrà un po’ meglio. Salvaguardate le corse coincidenti con l’entrata e l’uscita da scuola, al netto della soppressione di una corsa a dir poco preziosa per la vita scolastica degli studenti del nord Salento, il Lecce-Martina delle 13:41 anche se è garantita la tratta con una partenza successiva alle 14.31 tamponando, parzialmente, una soppressione che sarebbe troppo penalizzante. Quel treno prima di giungere a Martina attraversa Novoli, Campi, Salice, Guagnano, San Pancrazio, Erchie, Manduria, Francavilla e Ceglie, ed è molto utilizzato dagli studenti per via del suo orario particolarmente vicino alla conclusione delle lezioni di quasi tutte le scuole leccesi. Diverse le corse soppresse anche oggi, come si legge nelle comunicazioni ufficiali che Fse via via diffonde mediante i sui canali web. Ed è proprio lì che si scatena l’altra fetta della polemica, quella fatta di chi sceglie i social per palesare tutta la propria indignazione per una situazione che ormai davvero fatica a farsi contenere. E sebbene Fse cerchi di scusarsi e di essere il più tempestiva possibile nel diffondere soppressioni e ritardi che pure subiscono variazioni in corso d’opera, sulla sua pagina di Facebook altrettanto repentinamente si susseguono commenti e indignazione. «Ma vi rendente conto?», «E la vostra sarebbe un’azienda seria?», «Non ne possiamo più», sono solo alcuni dei post di chi, da nord a sud del Salento, esterna tutta la propria rabbia per una mobilità che è diventata molto più complicata che in passato.

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