Quattro anni di denunce, ma le strisce pedonali restano fuorilegge: oltre 200 incroci a rischio

Strisce pedonali
Strisce pedonali
di Serena COSTA
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Sabato 6 Aprile 2019, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 10:04

A distanza di quattro anni dalle denunce e dopo svariati annunci da parte dell'amministrazione comunale, le strisce pedonali in città sono ancora, inesorabilmente, illegali perché troppo vicine agli incroci. Ma le cose dovrebbero cambiare entro un paio di mesi: mancherebbe solo la firma del contratto con l'impresa che si è aggiudicata l'appalto e stavolta i lavori per il corretto posizionamento delle zebre dovrebbero partire davvero.
Nel 2015 erano state infatti le associazioni dei consumatori Adoc e Codacons a sollevare la questione, pervenendo addirittura a un esposto in Procura, affinché il Comune si muovesse: in base al report effettuato dagli avvocati Alessandro Presicce e Massimo Todisco, risulta che la maggior parte delle strisce pedonali è collocata esattamente in corrispondenza degli incroci stradali, contravvenendo a quanto disposto dal regolamento di attuazione del Codice della strada, che stabilisce che ci debba essere una distanza di sicurezza di almeno 5 metri. «Le strisce pedonali sono state posizionate a ridosso della linea di arresto dei veicoli avevano spiegato allora le due associazioni in spregio alla normativa nazionale».

 

Tra l'altro, sotto l'amministrazione retta da Paolo Perrone, il Comune aveva contratto un debito di 500mila euro con la Cassa depositi e prestiti per eseguire i lavori su 280 incroci: un aspetto che aveva fatto infuriare le associazioni dei consumatori, le quali avevano contestato come l'amministrazione, invece di pesare sulle tasche dei cittadini, avrebbe potuto reperire i fondi dal 12,5% dei proventi delle multe, quota che per legge deve essere destinata a interventi di sostituzione, di ammodernamento, di potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell'ente.
Ebbene, dopo quattro anni, qualcosa semrerebbe muoversi. Ad assicurarlo è l'architetto Vincenzo De Lucia, responsabile del progetto, che precisa che i lavori coinvolgeranno 212 incroci, perché nel frattempo alcune vie sono state stralciate dal progetto.
«Il censimento delle vie è stato fatto spiega De Lucia e ora siamo in attesa che la ditta consegni la documentazione necessaria per sottoscrivere il contratto e avviare i lavori: con buona probabilità, partiremo entro la primavera. Tra le zone interessate, figurano gli incroci delle strade vicine alla Corte d'Appello (via Stampacchia, via Argento, viale De Pietro, via Manzoni, via Costadura), piazzetta Ludovico Ariosto e dintorni, via Del Mare, zona Mazzini, viale Cavallotti, ma anche la zona della Torre del Parco.
Inoltre, il progetto prevede, tra le altre cose, anche un sistema di segnalazione acustica e prenotazione per non vedenti su dieci passaggi pedonali, 200 sistemi tattilo-plantari per ipovedenti e 610 transenne parapedoni.
Ma i pericoli per la viabilità pedonale non finiscono qui. «Un altro problema grave, già segnalato con posta elettronica certificata al dirigente, è che i parcheggi auto proseguono fin sotto gli attraversamenti pedonali, impedendo di fatto la visuale all'automobilista che si trova a passare da lì e mettendo perciò in pericolo l'incolumità del pedone, che viene visto solo all'ultimo momento. Per legge, infatti, si dovrebbe prevedere uno spazio libero (che viene segnalato con gli stessi simboli che precedono le fermate degli autobus) proprio in corrispondenza delle zebre, per allargare la visuale di chi è al volante.
In ogni caso conclude l'avvocato Presicce le strisce pedonali sono un problema grave di sicurezza della nostra rete stradale: su viale Calasso, per esempio, andrebbe fatto uno spartitraffico centrale e bisognerebbe illuminare gli attraversamenti pedonali».

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