Amministrative 2017, Cor: nome di sintesi o facciamo le primarie

Il tavolo del centrodetra
Il tavolo del centrodetra
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 5 Ottobre 2016, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 15:02
A tavola si sa, se si esagera il mal di pancia è dietro l’angolo. E in un ormai continuo e infinito braccio di ferro, al di là del fair play di facciata e del volemose bene sotto le telecamere, si chiariscono le posizioni. Ognuno per sé. All’idomani dei tavoli politici - quello centrista la mattina, quello del centrodestra in serata - si chiariscono le posizioni.
I fittiani, che ieri pomeriggio hanno dialogato con Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d’Italia e i gruppi consiliari di Palazzo Carafa, tornano a ribadire la strada maestra: «Primarie per la scelta del candidato se non si trova l’accordo su un nome». Sebbene Fi non condivida questa strada. Il chiarimento, necessario, arriva all’idomani delle dichiarazione dei coordinatori azzurri, regionale e provinciale, Luigi Vitali e Paride Mazzotta: «Abbiamo escluso le primarie - aveva dichiarato Vitali - Noi abbiamo posto questa questione ed è stata accettata». Metodo di scelta del candidato? «No primarie su questo siamo stati chiari; aveva ribadito Mazzotta. 
 
E invece no, l’ombra delle primarie non è stata nemmeno spostata di una virgola. Il coordinatore provinciale Cor, Antonio Gabellone, chiarisce: «Esprimo soddisfazione per gli esiti dell’incontro di lunedì che hanno definito alcuni aspetti fondamentali del percorso del centrodestra verso le Amministrative a Lecce». Fermo restando la volontà di concorrere con entusiasmo a individuare alcuni punti programmatici comuni «che siano espressione delle diverse sensibilità presenti al tavolo della coalizione e che costituiranno la dotazione di partenza del programma del candidato sindaco, la volontà di tutti è quella di individuarlo in materia unitaria». 
Ma se ciò non dovesse accadere, Cor chiarisce: «Pur avendo la disponibilità di autorevoli esponenti appartenenti allo stesso partito ha deciso di sgomberare il campo da qualunque ipotesi, per aprire la discussione, il confronto e renderlo più agevole. È evidente che come utile contributo alla individuazione del candidato sindaco - sottolinea Gabellone -, nel caso in cui non si dovesse giungere ad una personalità che trovi d’accordo tutti, la nostra proposta rimane quella delle Primarie, pur senza la condivisione di questo strumento da parte di Forza Italia».

Questa è la posizione dei fittiani dalla quale non vogliono prescindere. Il resto è apertura massima al dialogo e anche ad eventuali civiche e ai movimenti della società civile che si riconoscono nell’area politica di centrodestra.
Area in cui però non si riconosce l’Udc. Difficilmente lo scudocrociato accetterà di “l’invito” di Vitali e Mazzotta se questo significa passare a destra. «Ho partecipato al tavolo del Ppe ma non ho mai parlato di centodestra, né mai si è messa sul tavolo l’ipotesi che questo tavolo possa proiettarsi su altro», ha chiarito il segretario provinciale del’Udc Salvatore Ruggeri. Dunque il dialogo si avvierà solo con moderati e centristi. Per il segretario dello scudocrociato non sono immaginabili altri discorsi con il centrodestra che ha rapporti, a livello nazionale, con Fratelli d’Italia e Lega: «Non mi ci ritrovo - sottolinea - e non capisco neanche come lo stesso Nuovo centrodestra che oggi è al governo con Renzi possa accettare di dialogare con Forza Italia».

«Mi reputo una persona coerente - tuona Ruggeri - E ribadisco che il dialogo può avvenire solo con chi si riconosce in area centrista e moderata».
Chi non ha ancora voglia di sedere al tavolo del centrodestra se prima non si chiariscono una serie di incongruenze sembrano essere i gruppi consiliari di Palazzo Carafa, in primis Lecce 2017 e Grande Lecce che lunedì non hanno partecipato all’incontro. L’esito del tavolo non sembra aver chiarito i dubbi, sulla posizione di Forza Italia, che li ha portati a disertare l’incontro di lunedì.
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