Batterista con la passione della scultura
«Qui gli volevamo tutti bene»

Batterista con la passione della scultura «Qui gli volevamo tutti bene»
di Anna Manuela VINCENTI
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Venerdì 5 Gennaio 2018, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 12:34

Un’opera d’arte rimasta incompiuta: questo è stata la vita di Donato Giannuzzi, artista a 360 gradi, prematuramente scomparso ieri. Il “ferroviere” era lo pseudonimo con il quale firmava le sue opere, perché da giovane aveva lavorato nelle ferrovie. Donato era una persona versatile, amante della vita e dell’arte, pittore, scultore e musicista. Originario di Cursi, da diversi anni viveva a Soleto. Lascia la moglie ed una figlia, oltre a due paesi sconvolti per la sua prematura scomparsa.
«Che il Vento del Nord, (nome della cover band dei Nomadi di cui faceva parte, suonava la batteria) accompagni dolcemente il tuo viaggio»: scrive su Facebook Antonio Frisullo. In tantissimi hanno postato la sua foto mentre suonava la batteria, lasciando una frase o un ricordo. Donato era molto conosciuto sia nella sua città natale, Cursi, con la quale ha sempre avuto un legame profondo. «Veniva spesso a salutarmi – ricorda il sindaco Antonio Melcore - e ogni volta si complimentava per quello che facevamo per il paese». «Un colpo di quelli che non ti aspetti – commenta sconvolto il vicesindaco di Soleto, Davide Cafaro -. Eravamo molto amici e tutti lo ricordiamo con affetto. Sempre disponibile ad aiutare gli altri, una persona a modo, saggia, molto affabile ed impegnata nel sociale». Era, anche, il responsabile di un’associazione di guide ecologiche ambientali: non solo l’arte, quindi, ma anche l’attenzione per l’ambiente tra i suoi interessi.
Bidello al “Battisti” di Lecce, sempre sorridente, ultimo di cinque figli, nonostante la famiglia di umili origini si era dato da fare e aveva cercato di approfondire la sua passione per l’arte. Era un pittore apprezzato: nei primi anni Novanta aveva creato a Cursi “La tana dell’artista”, un circolo dove esponeva i suoi quadri e dove si incontravano i giovani. Molti, ieri, hanno ricordato sui social questo periodo.
La città della pietra, che gli aveva dato i natali, l’aveva fatto specializzare con lo scalpellino e da scultore lascia il ricordo di un Cristo Morto custodito nella Chiesa matrice di Cursi. I funerali si terranno a Soleto non appena la salma sarà restituita alla famiglia.

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