Striscioni dai balconi per protestare contro la costruzione di un forno crematorio. Così i cittadini di Botrugno si oppongono alla costruzione del tempio all’interno del cimitero comunale voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Barone. Dopo aver raccolto 1.500 firme e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale aperto, i cittadini manifestano il proprio dissenso alla costruzione dell’opera, ritenuta fortemente dannosa per la salute pubblica, tappezzando il paese con 120 striscioni, tutti contenenti un unico messaggio: “No Forno”.
Il 9 settembre scorso il comune ha infatti proceduto all’affidamento provvisorio dei lavori per la realizzazione di un tempio crematorio.
Secondo il Movimento Civico Apertamente non c’è la volontà politica di ascoltare i cittadini: “l’impegno del consiglio comunale di avviare un referendum consultivo si è arenato nella commissione consiliare che dovrebbe approvare il regolamento. In questa scelta che riguarderà il futuro della nostra comunità e della salute dei nostri figli andrebbero coinvolti anche i cittadini di San Cassiano e Nociglia. L’aspetto più preoccupante è il fatto che per legge gli impianti di questo tipo devono essere ubicati ad almeno 200 metridalle abitazioni ma il tempio crematorio del Salento sarà costruito in una zona di ampliamento del cimitero di Botrugno che dista solo 50 metri dalla prima abitazione e nelle immediate vicinanze di un’azienda di agricoltura biologica”.