L'omicidio di Sarah/Il pm in aula:
«La 15enne uccisa da Sabrina e Cosima
Da loro lacrime di plastica»/Foto

Sabrina Misserie la madre, Cosima Serrano
Sabrina Misserie la madre, Cosima Serrano
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Lunedì 25 Febbraio 2013, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 12:45
TARANTO - il momento della pubblica accusa nel processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana scomparsa il 26 agosto del 2010 e dopo alcune settimane ritrovata cadavere in un pozzo.
«Questo è il processo per il massacro di una bambina di 15 anni - ha detto il pubblico ministero Mariano Buccoliero iniziando la requisitoria nell'aula “Emilio Alessandrini” del Tribunale di Taranto.



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Imputate madre e figlia. Dell’omicidio di Sarah sono accusate la cugina Sabrina Misseri e la madre di quest’ultima, Cosima Serrano. Il padre di Sabrina e marito di Cosima, Michele Misseri (che da due anni si addossa la responsabilità del delitto dopo aver accusato la figlia), risponde invece di concorso in soppressione di cadavere. «Questo non è - ha sottolineato il pm - il processo delle lacrime di Sabrina e Michele o del silenzio di Cosima, ma della morte di Sarah».



Un patto scellerato familiare. «Michele Misseri ha rotto un patto familiare scellerato» - ha detto Buccoliero -. In questo processo abbiamo assistito a lacrime di plastica. È impossibile che Michele Misseri abbia potuto uccidere Sarah». Secondo il magistrato tarantino non è credibile che «un padre accusi la figlia dell’omicidio della cugina perché glielo hanno detto il suo avvocato dell’epoca e la dottoressa Bruzzone (l’ex consulente criminologa dell’ex legale di Misseri). «In questo processo gli imputati hanno detto una serie di falsità, a cominciare da Michele Misseri che si accusa del delitto ma non ha neppure visto uccidere Sarah. Lui, riferendo che era stata la figlia Sabrina per poi tornare ad accusarsi del delitto, ha rotto un patto di famiglia scellerato».



Delitto commesso in casa. «Misseri non può, in quattro minuti come si evince dalle loro stesse dichiarazioni - ha detto il pm - aver ucciso Sarah, cercato di coprire il corpo ed essere uscito dal garage per parlare con Sabrina che già era in veranda. Il delitto è stato commesso in casa, dove in quel momento c’erano tre persone: Sabrina, Cosima e Michele. Lasciamo stare le chiacchiere di Michele Misseri, questo è il processo di Sabrina Misseri, che ha sempre negato persino che Sarah quel giorno sia arrivata a casa sua, tirando fuori la storia del rapimento, e del suo risentimento e della sua gelosia nei confronti di Sarah per il rapporto con Ivano Russo».



Il movente della gelosia. «Una gelosia generale nei confronti di tutte le ragazze che giravano attorno ad Ivano Russo. Chiunque dell’altro sesso si avvicinasse a lui - ha detto il pm - scatenava la gelosia di Sabrina Misseri». In aula anche il procuratore capo Franco Sebastio e uno dei difensori di Sabrina Misseri, l’avvocato Franco Coppi. Buccoliero ha poi parlato del «festival delle menzogne». Ha rilevato che «tutti sapevano che Sabrina era innamorata di Ivano, tranne lei». Buccoliero, sempre citando dei testimoni, l’ha definita «una ossessione». E a questo proposito il pm ha stigmatizzato il comportamento di Ivano Russo rilevando «che lui non si era mai accorto che cosa volesse Sabrina esattamente da lui», nonostante i «4.500 sms scambiati». «Hai voglia a dire che non si era mai accorto», ha continuato. La realtà, secondo il pm Buccoliero, è che il tempo «della protezione» di Sabrina per Sarah «era passato. Nell’ultimo periodo nei rapporti è cambiato tutto, reciprocamente. Come ha descritto bene la madre di Sarah, Concetta. La lite della sera precedente al delitto è il frutto del progressivo deterioramento del rapporto, alimentato anche dalle insicurezze di Sabrina che si sentiva inadeguata anche fisicamente nei confronti di Ivano Russo».



I diari di Sarah. Sabrina Misseri, secondo la pubblica accusa, è smentita dalla stessa vittima nel suo diario. «Nel suo diario - ha detto il pm - la mattina del 26 agosto 2010, giorno del delitto, Sarah scrive: “Sabrina ieri sera si è arrabbiata con me perché quando c’è Ivano, lui sta sempre con me. Almeno lui mi coccola. Ma ormai ci sono abituata”. Il litigio era avvenuto poco prima che Sabrina e Sarah si vedessero in un pub del paese con le amiche. Proprio le amiche testimoni lo ricordano, ma Sabrina no. Per il pm «non c’è dubbio che anche Ivano Russo in aula non ha detto tutto quello che sapeva».



Sabrina, Sarah e Ivano. Secondo il pm Buccoliero, rapporti tra Sabrina Misseri e la cugina Sarah Scazzi, e tra la stessa Sabrina e l'amico di cui entrambe si erano invaghite, cioè Ivano Russo, si deteriorarono a partire dal 16 agosto 2010 (dieci giorni prima dell'uccisione di Sarah), quando Ivano seppe che più persone erano venute a conoscenza di un rapporto sessuale non completo in auto da lui avuto con Sabrina il 3 agosto precedente. Sarah avrebbe appreso della circostanza da Sabrina e l'avrebbe raccontato al fratello Claudio. Quest'ultimo avrebbe chiesto chiarimenti a Ivano sulle sue reali intenzioni con la cugina Sabrina, e Ivano avrebbe litigato con quest'ultima. Nella requisitoria, che ora è stata interrotta, il pm ha più volte sottolineato che Ivano Russo, nella sua deposizione in aula, avrebbe ripetutamente mentito. Nei suoi confronti, al termine della requisitoria, la procura potrebbe chiedere alla Corte la trasmissione degli atti per il reato di falsa testimonianza.
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