Scontro a fuoco con i rapinatori: un 34enne di Molfetta ucciso. Preso il capo della banda

Scontro a fuoco con i rapinatori: un 34enne di Molfetta ucciso. Preso il capo della banda
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Venerdì 14 Ottobre 2022, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 11:10

Progettava l'assalto ad un portavalori la banda di rapinatori pugliesi che ieri sera, intorno alle 20.30, a Cesinali, alle porte di Avellino, ha avuto un conflitto a fuoco con gli agenti della Squadra Mobile del capoluogo irpino e quelli delle Questure di Foggia e Chieti. Nella sparatoria è rimasto ucciso Giovanni Rinaldi, 31enne di Molfetta ma residente a Cerignola (Foggia).

Un uomo è stato fermato stamattina su un autobus che collega il comune di Santo Stefano del Sole, a pochi chilometri da Cesinali, ad Avellino. Si tratta di Savino Ariostini, 53enne ritenuto elemento di spicco della criminalità organizzata foggiana e vicino al clan Moretti-Pellegrino-Lanza.

Ariostini era ricercato dal novembre 2020 dopo essere sfuggito alla cattura nell'operazione Decimazione bis che portò all'arresto di una quarantina tra capiclan e affiliati alla mafia foggiana.

Gli investigatori stanno verificando l'ipotesi che l'uomo abbia capeggiato la banda che ieri sera ha avuto un conflitto a fuoco con la polizia a Cesinali (Avellino). Ariostini è stato condannato a 15 anni di carcere, sette dei quali già scontati, per associazione per delinquere di stampo mafioso.

L'uomo si trova in stato di fermo presso la Questura di Avellino a disposizione dei magistrati della Procura che coordinano le indagini. È il quarto arresto effettuato dagli agenti della Squadra Mobile diretta dal vice questore Francesco Cutolo dopo i tre avvenuti nella serata di ieri dopo il conflitto a fuoco nel quale è morto uno dei rapinatori, un 34enne pluripregiudicato di Molfetta (Bari).

Le ricerche continuano per intercettare l'uomo che è riuscito a sfuggire alla cattura dopo la sparatoria avvenuta a pochi metri dal cimitero di Cesinali e per individuare altri complici della banda che sarebbero stati alla guida di furgoni e camion. Gli investigatori sono certi che stessero preparando l'assalto a un portavalori della Cosmopol, la società di vigilanza privata che ha sede nel nucleo industriale di Avellino. Gli stessi investigatori smentiscono la notizia, diffusa da alcuni siti on line, secondo la quale i rapinatori erano armati di kalashnikov e bombe a mano.

Si cercano i complici

A bordo di due auto, una Jeep Compass e una Hyundai Tucson, quando si sono accorti di essere seguiti dagli agenti della Polizia di Stato, i sei rapinatori hanno tentato a tutta velocità la fuga tra le stradine di Cesinali lanciando contro gli inseguitori grossi chiodi a tre punte, ma sono stati bloccati nei pressi del cimitero comunale, a ridosso del centro abitato. La violenta sparatoria che ne è seguita ha messo in allarme gli abitanti del piccolo centro irpino rimasti barricati in casa fino a notte inoltrata. In mattinata sul luogo del conflitto a fuoco sono arrivati gli agenti della Polizia scientifica di Napoli per effettuare una serie di rilievi. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Avellino.

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