Consigliere comunale picchiato e minacciato con una pistola: individuato il responsabile, è un 19enne

Aveva chiesto conto di uno schiaffo ricevuto dal figlio. Il Partito Democratico di Apricena rassicura: «Siamo certi che assicureranno in tempi stretti il soggetto alla giustizia»

Consigliere comunale picchiato e minacciato con una pistola: la denuncia del partito
Consigliere comunale picchiato e minacciato con una pistola: la denuncia del partito
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Giovedì 24 Agosto 2023, 18:05 - Ultimo aggiornamento: 18:43

Michele Lacci, consigliere comunale di Apricena (Foggia), è stato picchiato e minacciato con una pistola puntata alla testa. L'uomo era intento a difendere il figlio che, poco prima, aveva ricevuto uno schiaffo. La notizia emerge da una nota del Partito Democratico di Apricena in cui viene denunciato l'accaduto.

Sarebbe un diciannovenne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri intervenuti sul posto, la persona che oggi, ad Apricena, nel Foggiano, prima ha aggredito un adolescente di 13 anni, poi ha sferrato un pugno al padre, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Michele Lacci, puntandogli anche una pistola in faccia.

La posizione del giovane, volto conosciuto alle forze dell'ordine, è ora al vaglio dei carabinieri e della Procura. Stando alle prime informazioni, il 19enne questa mattina, davanti a un bar del paese, avrebbe prima aggredito il ragazzino di 13 anni, figlio dell'esponente Pd; quando Lacci ha raggiunto il 19enne per chiedere spiegazioni, lo stesso politico è stato colpito con un pugno, poi gli è stata puntata una pistola in faccia.

«Ero in studio con mio figlio di 13 anni - dice all'Ansa Lacci - quando quest'ultimo si è allontanato per fare una commissione e transitando davanti a un bar ha incrociato lo sguardo di un giovane che, senza alcun motivo, ha sferrato a mio figlio un ceffone. Una volta appreso l'accaduto mi sono recato davanti al bar e, alla nostra vista, il giovane si è scagliato contro di me sferrandomi prima un pugno in pieno volto e poi, mentre io e mio figlio cercavamo di allontanarci, mi ha puntato una pistola alla tempia. È stato bloccato da un avventore che si trovava nei pressi del bar, così come sono intervenuti in mia difesa anche i gestori e altra gente». Il capogruppo del Pd insieme al figlio si è recato in ospedale per le cure del caso. Dieci giorni di prognosi per lui, qualche giorno in meno per il figlio. «Quello che amareggia e preoccupa è la facilità con cui questi giovani compiano aggressioni e il timore che questi episodi possano accadere con frequenza», commenta Lacci.

La nota del partito

«Questa mattina - si legge - è accaduto un episodio davvero spiacevole. Il nostro capogruppo, Michele Lacci, è stato prima vigliaccamente colpito con un pugno e poi, come se non bastasse, gli è stata puntata una pistola alla testa solo perché chiedeva, in maniera educata e pacata, spiegazioni riguardo a uno schiaffo ricevuto poco prima dal figlio. Un episodio estremamente allarmante, se si considera che poteva accadere a qualsiasi cittadino che era lì di passaggio e che, in pieno giorno, senza alcuna ragione, poteva essere oggetto di aggressioni a mano armata».

«È doveroso - prosegue il Pd - ringraziare coloro che, presenti all'aggressione, sono intervenuti per evitare il peggio, a testimonianza che la parte sana di Apricena, che non accetta tali episodi, è la stragrande maggioranza. A Michele e alla sua famiglia va la nostra totale solidarietà e vicinanza. Alle forze dell'ordine va il nostro ringraziamento, per il loro tempestivo intervento e per il lavoro che svolgono quotidianamente nella nostra città per garantire sicurezza. Siamo certi che assicureranno in tempi stretti il soggetto alla giustizia».

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