Accademia di Belle Arti, un futuro di crescita

Accademia di Belle Arti, un futuro di crescita
di Paola TROTTA
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Lunedì 30 Marzo 2015, 13:55 - Ultimo aggiornamento: 14:00
La prestigiosa Accademia delle Belle Arti di Lecce ha inaugurato sabato mattina l’anno accademico tra musica, premi, riconoscimenti e l’apertura di una nuova ala dell’edificio destinata ai laboratori tecnici. A fare gli onori di casa il direttore, Claudio Delli Santi, i professori Antonio Cassiano, Francesco D’Andria e il presidente, Antonio Livio Tarentini che ha sottolineato il ruolo, l’essenza culturale, il contributo artistico-intellettuale che l’Accademia ricopre e il rapporto che la lega al territorio. Venticinque i riconoscimenti, tra targhe e litografie, consegnati a personaggi del mondo istituzionale, religioso, giornalistico, musicale, politico, artistico e culturale: dall’arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D’Ambrosio al prefetto Giuliana Perrotta, dalla musicista Carolina Bubbico, reduce da Sanremo 2015 come direttore d’orchestra, alla vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone.



E ancora al critico d’arte Toti Carpentieri, al presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, agli assessori del Comune di Lecce, Carmen Tessitore, Gaetano Messuti e Alessandro Delli Noci, al presidente del Tribunale di Lecce, Francesco Giardino allo scultore Marcello Gennari e tanti altri nomi illustri con i quali l’Accademia ha stretto rapporti collaborativi in questi anni. Ospite a sorpresa, Al Bano, che ha omaggiato i presenti con le sue doti vocali. E a lui l’Orchestra giovanile del Conservatorio “Tito Schipa” ha dedicato un intervento musicale. A seguire taglio del nastro dei nuovi spazi formativi dello stabile da parte del presidente Gabellone, premiati, professori e alunni, con brindisi e buffet a cura dell’Istituto Alberghiero “Columella”. Fondata nel 1960, l’Accademia di Belle Arti ha sede nell’antico convento domenicano di S. Giovanni D’Aymo, tra la chiesa di S. Giovanni Battista, detta del “Rosario” e Porta Rudiae.







È una vera industria creativa che sforna talenti, ospita circa 500 iscritti, ottimi docenti, sei rami didattici (decorazione, grafica, pittura, restauro, scenografia, scultura), diversi progetti d’istruzione (Erasmus, Marco Polo e Turandot), mostre, concorsi artistici, eventi interni ed esterni in un connubio sempre più forte col territorio in un periodo di crisi e tagli che si possono combattere solo con l'unione verso obiettivi comuni e la cultura.