Xylella, nuovo allarme: due ulivi infetti a Fasano. A rischio tutta la Piana

Xylella, nuovo allarme: due ulivi infetti a Fasano. A rischio tutta la Piana
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 24 Settembre 2019, 09:24

La xylella colpisce ancora. Nell'ultimo certificato Selge pubblicato ieri sera a tarda ora sul sito Infoxylella ci sono due nuove piante infette a Fasano, che ad oggi resta il comune più a nord rispetto agli altri focolai rinvenuti finora, considerato che l'ulivo ritrovato a Monopoli poi è risultato non essere stato infettato dal batterio.

Una cosa è certa: per frenare l'avanzata della malattia bisogna ridurre drasticamente il rischio contagio. Motivo per cui entro la fine di questo mese - almeno secondo le prescrizioni dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia - devono essere abbattuti tutti gli alberi risultati colpiti dalla xylella per estinguere i focolai ed arginare gli effetti della pericolosa fitopatia. Ma, stando alla Coldiretti Puglia, dopo le dimissioni del commissario straordinario Arif, Oronzo Milillo, si è inceppato sia il meccanismo dei tagli che quello dei monitoraggi col rischio di avvantaggiare la xylella. Ed è quello che già sta accadendo, considerato che ci sono nuovi ulivi infetti, tra cui i due a Fasano.

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Il primo aggiornamento del nuovo monitoraggio (avviato il 5 agosto scorso ed indicato come II monitoraggio 2019) riporta - come si legge su Infoxylella - il ritrovamento di 61 nuovi olivi positivi in 8 diversi comuni delle provincie di Brindisi e Taranto, così distribuiti: 2 a Fasano, uno a Ostuni, uno a Francavilla, uno a San Michele Salentino, 6 a San Marzano, 15 a Montemesola, 15 a Carovigno, 20 a Ceglie.

«Una certa apprensione desta la nuova intercettazione di due piante infette a Fasano che, rispetto al ritrovamento di un olivo infetto sulla circonvallazione di Torre Canne circa un anno fa rappresenta un avanzamento ulteriore di circa 7 km nella Piana degli Ulivi Monumentali. La presenza di questo focolaio, nelle immediate vicinanze del mercato ortofrutticolo - si legge ancora su Infoxylella -, lascia nuovamente ipotizzare un ruolo del trasporto passivo di vettori infetti mediante il traffico veicolare ed in particolare il trasporto di merci. I numerosi positivi, ben 21, tra il focolaio già noto di Montemesola ed un nuovo focolaio a San Marzano testimoniano invece un importante consolidamento delle infezioni in provincia di Taranto».

Intanto, Coldiretti Puglia torna a sottolineare che «secondo i decreti di abbattimento erano già 650 gli ulivi da espiantare nelle province di Brindisi e Taranto entro la fine di settembre per estinguere i focolai infetti e arginare la diffusione della malattia e tra una settimana il mese di settembre è finito», denuncia il presidente della Coldiretti, Savino Muraglia. L'associazione snocciola anche altri numeri: «Con i nuovi casi sale a 944 il numero di piante infette. Anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha lanciato l'allarme sulla diffusione della xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l'altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo continua Coldiretti Puglia con il contagio che avanza inarrestabile verso nord».

Ieri, intanto, per cercare di creare una nuova sinergia di intenti e operatività, dopo lo scossone provocato dalle dimissioni del commissario straordinario Arif Milillo, c'è stata una prima riunione operativa tra Arif, Osservatorio e Innovapuglia. «Stiamo cercando di creare sinapsi di collegamento tra gli enti deputati ad occuparsi di xylella con l'unico obiettivo di riuscire ad estirpare le piante malate nel giro di poche ore dalla determina di abbattimento emessa dall'Osservatorio fitosanitario - conferma il sub commissario Arif, Francesco Ferraro, che per ora ha preso le redini dell'Agenzia -. Solo così si possono chiudere le maglie del contagio, altrimenti anche i monitoraggi non hanno senso se gli abbattimenti vengono procrastinati». E, comunque, Ferraro ci tiene a ribadire che «da quando mi sono insediato i tagli sono andati avanti a tamburo battente, stiamo anche potenziando il numero dei tecnici per il monitoraggio e presto tutto sarà a regime e potremo avere i risultati sperati.

Nel frattempo, Coldiretti torna a bussare alle porte del governo regionale per rivendicare un tavolo promesso e mai insediato. Indice puntato anche su monitoraggi e campionamenti. «Un sistema che deve essere potenziato - incalza Muraglia - per ridurre l'avanzata del batterio».
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