«Il volo Brindisi-Malpensa come un aereo privato»

«Il volo Brindisi-Malpensa come un aereo privato»
di Nazareno DINOI
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Venerdì 6 Marzo 2020, 12:54
«Oggi sul volo Brindisi-Malpensa eravamo io e il comandante, neanche una hostess, mi sono fatto il caffè da solo».
La prende con ironia Gigi Rock (d'altronde è il suo mestiere), la surreale condizione di un volo di linea praticamente vuoto quando in altri tempi avrebbe registrato il tutto esaurito.
L'artista manduriano che vive a Milano, è stato a Manduria dove vive ancora la sua anziana madre ed altri parenti. Una permanenza di pochi giorni prima del volo sull'aero di ieri svuotato dal coronavirus.
«Eravamo sì e no una decina, mi sono sentito importantissimo come Mick Jagger che per non essere disturbato dai fans ha fatto prenotare un aereo tutto per lui» scherza Gigi Rock, alla nascita Luigi Rossetti. L'ideatore del rockettaro metropolitano con chitarra e vestito alla Elvis con l'incipit, «ciao raga tutto rego?», racconta il suo arrivo all'aeroporto di Malpensa.
«Era un altro deserto, pochissima gente, qualche gruppo di tre, quattro persone per lo più stranieri». Una desolazione come il resto d'Italia, al Nord più che al Sud, almeno sinora. Quando tornerà a Manduria, il comico cantautore, rispetterà rigorosamente l'auto isolamento fiduciario così come ha fatto in questi giorni di sole Messapico. Alla domanda se anche lui si è lasciato prendere dalla fobia del virus, Gigi risponde così: «devo essere sincero, io mi attengo alle regole, seguo le raccomandazioni, ma sono un grande fatalista, perciò continuo a vivere normalmente, senza paranoie». Però in Puglia sempre meglio che Milano, no? «Più che sicuro, in Puglia mi sento bene perchè è una terra meravigliosa», giura l'artista che nella metropoli lombarda ha messo su famiglia e trovato lavoro. Che ora con il Covid-19 sta subendo un freno. «Erano state già programmate delle registrazioni con Zelig - confida -, ma anche queste sono state posticipate a chissà quando; meno male che sono milionario altrimenti sarebbe un problema», chiosa l'Elvis metropolitano.
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