​La mappa della vergogna: la costa sommersa dai rifiuti

La mappa della vergogna: la costa sommersa dai rifiuti
di Francesco RIBEZZO PICCININ
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Maggio 2020, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 10:56
È un'immagine desolante quella condivisa dal sindaco Riccardo Rossi, una mappa della costa sulla quale sono geolocalizzate le discariche abusive, nelle quali in alcuni casi si trova anche amianto, sorte negli ultimi mesi. Si tratta, in particolare, del risultato del sopralluogo dei giorni scorsi sul litorale, da parte dell'assessore all'Ambiente Roberta Lopalco, del dirigente dello stesso settore Francesco Corvace e di diversi agenti della polizia locale proprio per mappare la situazione ed individuare i siti più a rischio, da inserire tra gli 84 da monitorare con le nuove fototrappole.

I rappresentanti dell'amministrazione, però, non si aspettavano lo scempio che, invece, hanno trovato. Eppure, nonostante la costante presenza del fenomeno dell'abbandono dei rifiuti, la percentuale di raccolta differenziata va, con un lento ma graduale miglioramento, tornando verso il dato di gennaio. Ad aprile, infatti, la percentuale si è assestata sul 49,95, risultato quasi identico al 49,97 per cento del primo mese del 2020.
Un dato che, senza dubbio, non è un record positivo per la città, considerato che a gennaio del 2019 la differenziata era al 55,14 per cento. Ma è pur sempre un miglioramento rispetto alla brutta china che aveva preso il 2020, con la raccolta che a febbraio era crollata al 47,35 per cento, dunque oltre sette punti in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.



E, insieme alle isole ecologiche già installate e funzionali ed ai tre nuovi centri raccolta che dovrebbero arrivare nei prossimi mesi (Paradiso, Perrino e Sant'Elia), le fototrappole che entreranno in servizio a giugno dovrebbero contribuire a migliorare la situazione. Che, come detto, soprattutto sulla costa e nelle aree periferiche confinanti con le campagne, continua tuttavia ad essere particolarmente preoccupante.
Questi - ha scritto il sindaco Rossi commentando la mappa del litorale con l'indicazione delle discariche abusive - sono alcuni dei punti di abbandono rifiuti sulla litoranea, individuati dal settore Ambiente del Comune di Brindisi. Mi riferiscono che non siano nemmeno tutti. La mappatura serve per procedere alla bonifica e al posizionamento della video sorveglianza.

Un'immagine che, sottolinea il primo cittadino, è davvero drammatica, la città esprime tanto il suo desiderio di essere riconosciuta per la sua bellezza, ma c'è una parte di cittadinanza che ha scambiato la litoranea, con le sue spiagge e la macchia mediterranea, per una discarica a cielo aperto. Eppure queste persone si sono prese il disturbo di caricare nell'auto i loro rifiuti, anche ingombranti, e portarli fin lì, quando esiste un centro raccolta rifiuti che serve proprio a conferire correttamente tutto il materiale che non si sa dove smaltire. Esiste il servizio a domicilio di ritiro rifiuti ingombranti e abbiamo installato le isole ecologiche.

Come cittadini, conclude il sindaco, potremmo sentirci sconfitti da questa immagine ma non dobbiamo cedere, perché Brindisi merita di più, perché la città è fatta anche da tanta gente che la ama, ma dobbiamo essere insieme in questa battaglia di civiltà. Tutti e tutte responsabili della cura della bellezza, diventando esempi virtuosi. Noi facciamo la nostra parte pulendo, sorvegliando e ottimizzando i servizi a disposizione, però la città che desideriamo la facciamo insieme.

Il servizio di videosorveglianza, come detto, dovrebbe partire dai primi giorni di giugno. E sarà, come ha più volte promesso l'assessore Lopalco, notevolmente potenziato rispetto al passato. Si passa, infatti, da 7 a 20 fototrappole e da 24 a 80 siti da monitorare. E proprio per individuare le aree da sottoporre alla videosorveglianza l'amministrazione sta lavorando in questi giorni, battendo palmo a palmo la città e le periferie per individuare le aree maggiormente interessate da un fenomeno, quello dell'abbandono dei rifiuti, che come hanno sottolineato più volte amministrazione ed Ecotecnica, è la vera palla al piede della differenziata a Brindisi. Senza, infatti, la città avrebbe già raggiunto il 65 per cento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA