Pianificazioni, progetti, opere. Il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi spera di riuscire a portare avanti tutto il lavoro fatto in questi anni anche nel prossimo mandato ma, chiarisce, se dovesse arrivare qualcun altro, questi avrà la strada spianata e dovrà concentrarsi solo sulla realizzazione delle opere, senza perdere anni a progettare e rincorrere finanziamenti.
Dpp, Pums, Peba: arrivano finalmente in consiglio le scelte pianificatorie per il futuro della città. Sulla base di quale visione?
«Sì, in questi giorni sono passati in giunta i vari documenti di pianificazione che approderanno, a partire da fine gennaio, in consiglio comunale. Abbiamo innanzitutto il Dpp, di cui a lungo si è discusso, che delinea sostanzialmente l’idea di una città che prende atto del calo demografico con la popolazione scesa a 85mila persone e che ha, quindi, come direttrici, la rigenerazione urbana e l’azzeramento del consumo di suolo. Anche perché in questo momento Brindisi ha un numero di abitazioni sfitte e non utilizzate particolarmente importante. Vengono recepite le nuove opere di Pnrr e Cis ed anche i progetti non finanziati della rigenerazione urbana. Questo ovviamente è il documento preliminare, la visione programmatica. Il vero e proprio Pug sono la parte strutturale e quella programmatica. Il Dpp non assegna le aree ma individua gli obiettivi di massima e le necessità della città. Ora ci sarà un mesetto circa in modo tale che tutti i gruppi consiliari, che lo hanno già studiato nelle commissioni, possano avanzare proposte ed emendamenti che saranno la base della discussione in aula».
Anche il Pums ha la possibilità di modificare il modo in cui viene vissuta la città.
«Si tratta di un documento basato su studi quantitativi, realizzati innanzitutto sulle modalità di spostamento dei cittadini.
Tra le pianificazioni portate a compimento di recente c’è anche quella relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche.
«Anche se il Peba, come indirizzo regionale, è più riferibile all’accessibilità degli edifici pubblici, noi abbiamo cercato di completarlo con altre strutture. Anche qui c’è stato un lavoro di ricognizione, in questo caso degli ostacoli. E anche in questo caso, questa pianificazione ci dà la possibilità di accedere a finanziamenti. Ma in generale avere questi tre importanti strumenti di pianificazione, ciascuno con livelli di attuazione differente, è un grande passo in avanti. E siamo soddisfatti anche perché, soprattutto per quanto riguarda il Dpp, tutto è stato fatto dagli uffici interni. E questo ha significato non solo la valorizzazione di risorse professionali notevoli ma anche un cospicuo risparmio economico».
Cosa ci possiamo aspettare nei prossimi mesi? Quali sono gli ultimi traguardi che l’amministrazione vuole mettere a segno prima della fine della consiliatura?
«Abbiamo molte opere in cantiere, nonostante abbiamo passato anni difficili, tra i due del Covid e quest’ultimo. Quando siamo arrivati, tra l’altro, non abbiamo trovato molti progetti: giusto un paio. Quindi abbiamo vissuto una fase di progettazione estremamente intensa e ora abbiamo un portafoglio di progetti molto importante, che non riguarda solo il Pnrr. Addirittura, alcuni sono in dirittura d’arrivo. Penso all’Ostello della gioventù, alla riqualificazione della ex delegazione del Casale e ad alcuni beni confiscati. Sta per partire poi il cantiere della batteria Menga, appena affidato. Abbiamo anche realizzato parte dei progetti per il rifacimento delle strade. In fase di completamento c’è “Strada per strada” ed è in partenza la gara per un altro lotto da 1,5 milioni di euro. Si sta ultimando inoltre, la rigenerazione dell’illuminazione pubblica: siamo al 65% della sostituzione dei 12mila punti luce. Ma abbiamo anche rifatto i Palamelfi e il Palamalagoli, così come la pista di pattinaggio. E poi ci sono in fase di progettazione opere importanti come la riqualificazione di via Tor Pisana, con la creazione di oltre 600 posti auto, e l’allargamento del sottopasso di via Materdomini. Sono già stati effettuati i sopralluoghi sia all’interno della base militare, per cui ringrazio il comandante per disponibilità e sensibilità, che nell’area dei fasci abbandonati di via Tor Pisana. Infine, ora inizierà anche la progettazione relativa e Pnrr e Cis. Parliamo di una cifra di circa 150 milioni di euro. Insomma. In quattro anni, partendo da zero, abbiamo realizzato molte opere e messo insieme un portafoglio di progetti importantissimo, in gran parte realizzato dagli uffici interni, che ringrazio, insieme agli assessori, perché il lavoro svolto è stato importantissimo, in anni difficili, e ha prodotto secondo me ottimi risultati. Speriamo, a questo punto, di portare avanti noi questo lavoro ma chiunque dovesse arrivare troverà la strada spianata e dovrà concentrarsi solo sulla realizzazione delle opere, invece di passare anni a progettare e cercare fondi».