Giustizia fai da te con i ladri: due fuggono, calci e pugni a un terzo

Giustizia fai da te con i ladri: due fuggono, calci e pugni a un terzo
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Sabato 30 Marzo 2024, 18:21 - Ultimo aggiornamento: 18:26

È finita male per una banda di ladri rumeni che nei giorni scorsi aveva cercato di fare incetta di denaro e gioielli all'interno di un appartamento del quartiere Paradiso a Brindisi: sono stati inseguiti da alcune persone del posto, bloccati nelle vicinanze dell'ex Parco Bove e picchiati. Uno di loro, quello che è finito nelle mani dei residenti (mentre gli altri due connazionali riuscivano a far perdere le tracce a bordo di un'auto), ha anche invocato che intervenissero le forze dell'ordine per sfuggire a calci e pugni.

L'uomo è stato infine lasciato andare via con il monito di non farsi più vedere nei paraggi insieme al resto degli amici.

Una comitiva che a quanto pare era formata anche da alcune donne. In città, una storia simile è stata vissuta lo scorso settembre in piazza Raffaello, al quartiere Sant'Elia, quando altri momenti di tensione si erano creati a causa di un altro gruppo di cittadini stranieri (di origine croata), aggrediti anche in quel caso da alcuni residenti perché sorpresi nel loro palazzo mentre tentavano di scassinare con un cacciavite la porta di ingresso di uno degli appartamenti. Ad essere bloccate erano state due donne: virale (tra foto ed altri immagini video postati sui social) era stata la situazione di una ragazza, trascinata per capelli fuori dallo stabile dove nel frattempo si era racimolata una piccola folla di gente.

Tra schiaffi e spintoni, in quel caso era intervenuta la polizia a sedare gli animi, arrestando infine le due croate dopo alcune cure in ospedale. Niente forze dell'ordine l'altro giorno mentre in una palazzina del quartiere Paradiso (poco distante dalla parrocchia San Nicola) si consumava l'ennesimo furto a danno di una donna anziana. Grida e urla, alla vista di persone estranee al condominio che cercavano di lasciare il posto dopo aver rubato denaro e monili in oro, hanno immediatamente messo in moto un tam-tam di ricerche lungo il quartiere, finito poi nei dintorni dell'ex Parco Bove: l'area oggi diventata un grande parcheggio. Qui, mentre la banda in fuga cercava di lasciare il quartiere, uno dei tre rumeni è finito nelle mani di alcuni residenti che hanno cercato di farsi giustizia da soli dopo quanto accaduto, picchiando il malcapitato.

Mentre avveniva il linciaggio, altre persone si sono comunque avvicinate al gruppo del pestaggio per cercare di evitare grave conseguenze a ladro. Una violenza difficile da commentare, comune all'esasperazione che viene da tempo vissuta in tantissimi altri quartieri della città.

E non manca la psicosi, come quella che lo scorso novembre (dopo l'aggressione avvenuta al quartiere Sant'Elia) aveva visto due ragazze di etnia balcanica aggirarsi per le strade di diversi quartieri o nei pressi di alcune scuole. Facendo partire telefonate, di ogni tipo, arrivate a tutte le forze dell'ordine, o messaggi sui social che raccontavano “di andare in giro con pasticcini e giochi per adescare bambini”, o ancora, “strappare dalle mani di una mamma un bambino a colpi di una mazza da baseball, finendo addirittura in ospedale”.

Notizie spesso accompagnate da foto che ritraevano le due ragazze e un loro conoscente (che usava un'auto straniera, con tanto di targa di un paese dell'Est) spostarsi da una parte all'altra della città.

Tutto falso secondo quanto registrato in quei giorni dal lavoro messo in campo da carabinieri, questura e polizia locale.

Oggi ci risiamo, ma quanto registrato per le strade del quartiere Paradiso è veramente accaduto.

S.Mor.

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