Militare morto durante l'esercitazione: acquisita la scatola nera

TARANTO - Saranno i carabinieri della Marina ad indagare sull’incidente che è costato la vita ad Alessandro Schettini, il 32enne di Ostuni operatore di volo caduto martedì scorso da un elicottero della Marina militare durante una esercitazione. L’uomo si è schiantato al suolo ed è morto praticamente sul colpo. E sarà la scatola nera dell’elicottero a fare chiarezza sull’episodio.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Taranto Ida Perrone ha affidato ai militari in servizio presso la Compagnia della Marina il compito di effettuare le verifiche necessarie per capire cosa sia successo durante l’esercitazione che è costata la vita al 32enne. E l’acquisizione della scatola nera è stato il primo atto ufficiale
L’incidente, durante un volo notturno, è avvenuto in prossimità del vecchio aeroporto militare situato sulla Manduria-Oria. L’uomo che era di stanza nella base elicotteristi Maristaer di Grottaglie, reparto Grupaer, è caduto al suolo dopo un volo di circa 30 metri, finendo su un’area di pista in cemento. Quel volo libero non gli ha lasciato alcuno scampo, considerato che il casco indossato durante l’esercitazione si è completamente deformato a causa del tremendo urto con l’asfalto.
L’incidente è avvenuto intorno alle 18.30 di martedì scorso. Poco dopo, a bordo di un altro elicottero che era partito da Grottaglie, erano arrivati i vertici della base elicotteristica della città delle ceramiche, allertati immediatamente dall’elicotterista che stava manovrando il velivolo.
Sul posto sono intervenute anche numerose pattuglie dei carabinieri della compagnia di Manduria e di Oria che hanno ragguagliato il magistrato inquirente di quanto era avvenuto. Proprio la dottoressa Perrone ha affidato ai carabinieri il compito di svolgere tutte le indagini necessarie per accertare se l’incidente si sia verificato per la mancanza dell’osservanza delle pratiche operative in vigore durante quel tipo di esercitazione.
Ovviamente, anche la Marina militare ha aperto una indagine interna per ricostruire le modalità dell’episodio costato la vita al trentaduenne, risucchiato all’indietro e finito nel vuoto dopo essere risalito sul velivolo attraverso l’imbragatura che era fissata al verricello che i colleghi avevano mandato giù dall’elicottero.
Così come accertato nell’immediatezza dell’incidente dalla magistratura, la squadra di cui faceva parte Schettini, era composta da sei uomini, tra ufficiali e sottufficiali, appartenenti allo stesso reparto della vittima. Nessuno, secondo quanto sono stati in grado di raccontare ai carabinieri, che ne hanno raccolto la testimonianza per tutta la serata e la nottata di martedì scorso, è stato nelle condizioni di poter intervenire per impedire la caduta del militare. Troppo repentino, e abbastanza singolare, è stato infatti il salto all’indietro di Alessandro Schettini, che era già adagiato sul velivolo nel momento in cui si è verificato l’episodio.
Il magistrato inquirente, peraltro, ha chiesto ai carabinieri non solo di ricostruire le modalità dell’incidente ma anche di verificare l’esatta condotta di tutti i militari che erano all’interno del velivolo, compresa la condotta di quida dell’elicotterista. Ovviamente, per questo il pm ha disposto l’acquisizione della scatola nera che registra i dati del volo dell’elicottero e le comunicazioni fra la zona dei comandi e la torre di controllo.
Per i funerali del povero Schettini ci sarà da attendere. Il pm ha infatti disposto l’autopsia sul suo corpo, per verificare la piena efficienza fisica del militare brindisino.
Nel 2008, fu un elicottero AB-212 della Marina Militare a precipitare in aperta campagna, nella “Masseria Monti del Duca”, in agro di Crispiano, a 10 chilometri da Grottaglie. Uno dei componenti dell’equipaggio, lo specialista di volo e capo di prima classe Paolo Di Giuseppe, 34 anni, morì dopo aver lottato, per un’ora, tra la vita e la morte. In quella circostanza, il velivolo precipitò per un guasto tecnico.