Operatore ecologico protesta in cima al Municipio e minaccia di gettarsi giù se non viene assunto

Operatore ecologico protesta in cima al Municipio e minaccia di gettarsi giù se non viene assunto
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Giovedì 20 Aprile 2023, 17:55

Mattinata al cardiopalma a Mesagne, dove un operatore ecologico, E.P. di 36 anni, è salito sul terrazzo del municipio e ha minacciato di gettarsi giù se la sua richiesta di essere assunto a tempo indeterminato non fosse stata accolta. 

Caos in centro 


È stato lanciato l’allarme e in via Roma sono giunte pattuglie di polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e 118. I vigili del fuoco hanno posizionato un materasso gonfiabile, nel caso il giovane si fosse gettato, e perimetrato l’intera area rendendola off limit ad auto e curiosi.  Fortunatamente, grazie anche alla mediazione del sindaco Toni Matarrelli, del tenente dei carabinieri Alberto Bruno e del commissario Giuseppe Massaro, dopo un’ora e mezza di trattative il giovane ha gettato la spugna e visibilmente provato si è allontanato dal cornicione ed è sceso. Solo allora è stato dichiarato il cessato allarme. L’operatore ecologico ha avuto un vis-a-vis con il sindaco e poi si è allontanato accompagnato dalla zia e da un funzionario della Digos di Brindisi.

«Ecco perché l'ho fatto»


Visibilmente provato e disorientato, E.P. ha così spiegato i motivi del suo gesto: «Grazie a tutti per il pensiero e la solidarietà mostrata. Al giorno d’oggi e difficilissimo affrontare tutto ciò ed è impossibile vivere con un posto di lavoro precario. È stato questo il motivo scatenante della mia disperazione. Vorrei vivere tranquillamente, nella normalità, lavorare per riuscire a dare un futuro ai miei figli. Dopo anni di sacrificio di lavoro, promesse e arrivato il momento di dire basta. Sono un lavoratore non un oggetto. Spero e credo che tutto andrà nei migliori dei modi. Grazie di cuore a tutti». Una relazione dei fatti accaduti è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Brindisi il cui magistrato di turno assumerà le decisioni che il caso richiede.

Cosa è successo


La vicenda ha avuto inizio alle ore 7,30 all’apertura del portone d’ingresso del municipio. E.P., sposato e padre di tre bimbi, è entrato insieme ad altri dipendenti. Solo che anziché dirigersi in ufficio è andato su una veranda, ha preso una scala utilizzata dai manutentori della struttura ed è salito sul terrazzo. Qui si è seduto sul cornicione e ha sgomitolato un lungo fascio di buste di spazzatura per attirare l’attenzione dei passanti. Sul petto una telecamera con cui ha mandato in diretta il motivo della sua protesta. 
L’azione non è passata inosservata e subito è stato lanciato l’allarme.

La zona è stata recintata ed è iniziata una trattativa con alcuni negoziatori delle forze dell’ordine e del sindacato Cisl.


Si sono vissuti minuti di tensione poiché più volte il giovane ha gridato ai mediatori di non avvicinarsi altrimenti si sarebbe buttato in strada. Tuttavia, ieri mattina, la vicenda si è sbloccata quando il sindaco Matarrelli ha fatto una videochiamata con il giovane, lo ha invitato a desistere dal suo disegno e lo ha invitato nel suo studio dove dopo mezz’ora di colloquio riservato è stato dato il cessato allarme. In pratica il giovane, che svolge il lavoro di netturbino a tempo determinato per la Tekno Service, ha spiegato così il suo dramma. 
E.P., insieme ad altri cinque colleghi lavora solo tre giorni alla settimana, per un complessivo di 19 ore, e percepisce uno stipendio netto mensile di circa 600 euro. Secondo alcuni accordi i sei netturbini dovevano essere stabilizzati a tempo indeterminato già da alcuni mesi. Fatto non ancora verificatosi. Da qui la protesta del giovane papà. 

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