Lavoro dei brindisini ai baresi?
Esplode il caso Sanitaservice

Lavoro dei brindisini ai baresi? Esplode il caso Sanitaservice
di Maurizio DISTANTE
4 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Febbraio 2017, 13:41
È la classica “guerra tra poveri”, una belligeranza che si ripete in questi anni di crisi e di incertezze. Lavoratori contro lavoratori, e di questo ne sono consapevoli anche i Cobas di Brindisi che da settimane tengono viva una vicenda che è più politica che sindacale. La collocazione di 17 lavoratori delle ex Case di cura riunite destinati a prendere il posto ad altrettante persone che ne accampavano il diritto nell’ambito della Sanitaservice, società di servizi collegata alle Asl pugliesi. Quasi ogni giorno ormai il sindacalista Bobo Aprile, rappresentante della Confederazione dei Comitati di Base locali, ha in programma incontri, vertici, riunioni, sit in e manifestazioni: mercoledì è stato il turno di un meeting col direttore generale dell’Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone, utile a capire quali siano le intenzioni dell’azienda sui circa 20 ex lavoratori della Sanitaservice, la società in house dell’Asl, in agitazione. Sul tappeto c’è la vertenza riguardante questo gruppo di operatori che rischiano di vedere preclusa la strada verso la reintegrazione a favore di altrettanti ex dipendenti delle Case di Cura Riunite di Bari, da 23 anni in cassa integrazione.
Aprile e i suoi collaboratori hanno sollevato la questione nel dicembre scorso, quando l’Asl di Brindisi bloccò l’avviso pubblico che permetteva ai lavoratori brindisini di essere riassorbiti nella pianta organica della Sanitaservice almeno per qualche mese, in attesa della messa a punto di percorsi che avrebbero potuto portare a una riassunzione piena. La decisione, va detto, è arrivata dalla Regione che ha preso in carico la situazione degli oltre 200 operatori delle Case di Cura Riunite in cassa integrazione e ha deciso di spalmare questi lavoratori sul territorio regionale, distribuendoli nelle Asl pugliesi: a Brindisi toccherebbe fare posto a circa il 10% di essi.
«Abbiamo incontrato il direttore generale dell’Asl di Brindisi – spiega Aprile – il manager ha discusso della decisione della Regione Puglia di assumere a tempo determinato, per 36 mesi, nella Sanitaservice a Brindisi parte del personale delle ex Case di Cura Riunite di Bari, per poi di fatto stabilizzarle a tempo indeterminato».
Il quadro prospettato dal sindacalista, quindi, vedrebbe tagliati definitivamente fuori dal processo di riassorbimento, prima abbozzato e poi soppresso, gli ex dipendenti brindisini in favore dei colleghi baresi. «Quelli di Bari, sono lavoratori che provengono da un licenziamento avvenuto 23 anni fa – argomenta - e che hanno usufruito di lunghi periodi di cassa integrazione. I Cobas hanno chiesto la cancellazione di questa decisione da parte della Regione Puglia, poiché non si può risolvere un problema su di un territorio, questa volta barese, esportandolo su altri che non stanno certamente bene».
No alle guerre fra poveri, Aprile su questo è stato molto chiaro: non si tratta di campanilismo o di un arroccamento su posizioni pregiudiziali ma bisogna far valere i diritti di quei lavoratori che erano a tanto così dall’uscire, almeno per qualche tempo, da una condizione difficile, dopo aver già lavorato all’interno delle strutture dell’Asl per conto di Sanitaservice con mansioni di ausiliariato e pulizie. «Abbiamo ricordato al direttore generale che l’impegno alla pubblicazione di un avviso pubblico per le sostituzioni dovute a malattia, maternità, aspettative e altro era intanto scomparso e non ci sembrava un fatto casuale. Gli abbiamo quindi rappresentato i contenuti della riunione svolta a Bari in Regione il 31 gennaio, dove abbiamo affermato che rifiutiamo una guerra tra poveri ma che siamo decisi a mantenere quel poco che è nostro; nella riunione a Bari, l’assessore al Welfare, Salvatore Negro, ha preso l’impegno di dare una risposta in pochi giorni».
La risposta della Regione, con ogni probabilità, verrà data dopo l’incontro istituzionale che i vertici dell’azienda sanitaria avranno con la task force occupazionale della Regione Puglia, incontro nato da un’interlocuzione realizzata giorni fa tra i Cobas e il presidente della stessa task force, Leo Caroli. «Il direttore generale - conclude Aprile - si è impegnato alla realizzazione di una nuova graduatoria per il personale precario nella Sanitaservice, aperta a tutti i disoccupati della provincia di Brindisi, da realizzare in tempi brevi».
Intanto, fanno sapere dal sindacato, il sit in presso l’Asl continua, per sottolineare ancora una volta i problemi occupazionali della provincia. I Cobas, se le cose non dovessero prendere la piega sperata, hanno già annunciato di essere pronti a ritornare a Bari, a bussare ancora più forte al portone della Regione per far valere i diritti dei lavoratori, ingiustamente estromessi, secondo Aprile, dal processo di riassunzione che spettava loro per quanto fatto nel passato.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA