Vestizione della Madonna, lite con la Confraternita: negato l’uso di ori e abiti

Vestizione della Madonna, lite con la Confraternita: negato l’uso di ori e abiti
di Gianni CANNALIRE
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Lunedì 18 Marzo 2024, 20:49

Divampa a Francavilla Fontana la polemica sui vestiti e gli ori della Madonna Addolorata. Quest’anno, in occasione della processione in programma venerdì prossimo e il giorno dei Misteri, si dovrà fare a meno degli antichi ornamenti per via di una diatriba che coinvolge da una parte gli eredi di una nobile famiglia che custodisce ori e abiti e dall’altra il Consiglio della Confraternita dell’Orazione e Morte, l’associazione femminile dell’Addolorata e monsignor Alfonso Bentivoglio.

La corona e lo spadino in argento dorato e gli abiti che, da oltre un secolo, adornano il simulacro della Madonna dell’Addolorata custodito nella chiesa di Santa Chiara, non saranno messi a disposizione della confraternita. Il colpo di scena arriva da chi, come disposto nel testamento della contessa Carmela Brost, custodisce l’abito e gli ornamenti. «Mio malgrado, mi sono vista costretta – dichiara Marianna Forleo, francavillese che vive a Roma con parenti nella sua città natale – a non dare la disponibilità dei vestiti e ornamenti per questa Settimana Santa, in quanto avrei contravvenuto a quanto indicato nel testamento».

L'annuncio

Un annuncio diffuso attraverso i canali. La confraternita e don Bentivoglio già dal maggio dello scorso anno avevano informato gli eredi Forleo circa le nuove modalità di operazioni di vestizione e preparazione della statua e per le processioni dell’Addolorata e del Venerdì Santo. Nella lettera inviata alla dottoressa Marianna Forleo è scritto: «In un’ottica di massimo rispetto verso la Madonna e considerata la profonda fede che lega i fedeli abbiamo deciso che le operazioni di vestizione della statua e di preparazione del simulacro dovranno essere poste unicamente dai componenti del Consiglio della Confraternita e del Consiglio dell’associazione femminile dell’Addolorata. Le sarà sempre consentito di partecipare a tali operazioni in sagrestia escludendo qualsivoglia partecipazione di terzi».

La protagonista di questa insolita querelle ha voluto lei stessa metterci la faccia e fornire così un suo chiarimento riguardo i fatti che hanno portato alla indisponibilità dei vestiti e ornamenti sacri dell’Addolorata per questa Settimana Santa.

«Mi è stato comunicato che le operazioni di vestizione della Madonna non sarebbero state più di mia competenza, bensì di competenza del Consiglio della Confraternita e dell’Associazione femminile, adducendo alla decisione motivazioni, dal mio punto di vista, del tutto inconsistenti e pretestuose», dichiara la Forleo.

Con il massimo rispetto verso l’autorità ecclesiastica e la confraternita, la stessa precisa. «Prendendo atto, con il rispetto dovuto, di quanto deciso dall’autorità ecclesiastica, faccio presente che i vestiti, come le operazioni di vestizione, sono stati affidati alla mia famiglia dalla viscontessa Carmela Brost attraverso testamento olografo, non da una concessione della confraternita. Quindi, mio malgrado, mi sono vista costretta a non dare la disponibilità dei vestiti e ornamenti per questa Settimana Santa, in quanto avrei contravvenuto a quanto indicato nel testamento. Resta inteso che nell’eventualità che la Confraternita ritiri con atto formale quanto deciso, tornando io ad essere la responsabile unica della vestizione della Madonna, i vestiti e gli ornamenti torneranno disponibili ipso facto».

Si rompe così una tradizione secolare. Lo storico Pietro Palumbo racconta che Giosuè Forleo, sindaco di Francavilla Fontana nel 1832, in qualità di capitano dei veliti a cavallo, partecipò nel 1808 alla guerra di Spagna al seguito di Giuseppe Bonaparte, e in quell’occasione sposò Carmela Brost di Barcellona, viscontessa. La statua è di scuola veneta del Settecento ed è stata donata dalla Viscontessa Brost all’Arciconfraternita. La vestizione dell’Addolorata è curata dalle eredi della Viscontessa Brost, come da testamento (redatto e sottoscritto in data 30 maggio 1879): «Il maggiore di età dei miei eredi Don Giosuè Forleo conserverà sempre di particolare sua spettanza gli oggetti destinati per adornamento della Vergine S.S. Addolorata che si conserva nell’Arciconfraternita della Morte di questo Comune coll’obbligo al medesimo, suoi eredi, successori ed aventi causa, di conservarli sempre in ogni futuro tempo nel palazzo di mia abitazione, ed essere esibiti nelle festività che si celebrano nella Chiesa della Morte in onore della mia special protettrice Vergine Addolorata». In realtà ci sono due vestizioni, perché gli abiti dell’Addolorata sono due: quello che indossa durante il Venerdì di Passione è di seta nera e ricamato d’oro; l’abito che indossa durante il Venerdì Santo è invece completamente nero, come anche il velo che adorna la statua.

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