Santa Teresa, ultimatum di Matarrelli a Marchionna: «Revochi le promozioni ed io nominerò il nuovo amministratore»

Toni Matarrelli e Giuseppe Marchionna
Toni Matarrelli e Giuseppe Marchionna
4 Minuti di Lettura
Sabato 24 Giugno 2023, 05:00

È una mossa inaspettata quella del presidente della Provincia Toni Matarrelli, che prova a mettere spalle al muro l’amministratore dimissionario della Santa Teresa nonché neo sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna con un “aut aut”. Una scelta che il primo cittadino, tuttavia, effettua senza troppi problemi, alla luce della nuova situazione in cui si è venuta a trovare la società in house della Provincia.

L'ultimatum di Matarrelli

«Un minuto dopo che l’amministratore unico dimissionario della società partecipata Santa Teresa, Giuseppe Marchionna, confermerà o revocherà - ha detto ieri in conferenza stampa Matarrelli - la determina sull’avanzamento di carriera di 18 dipendenti che egli stesso ha sospeso, nominerò il nuovo amministratore unico della società». Di fronte alle perplessità del presidente, che ha sempre chiarito di non sapere nulla di queste “promozioni”, la scelta dell’amministratore uscente è stata infatti quella di sospendere la decisione, in attesa di ulteriori valutazioni. «Ritengo giusto che a Marchionna, che ha amministrato la società negli ultimi sei anni, completi il proprio mandato - ha proseguito il presidente della Provincia - assumendo una decisione definitiva su un percorso che egli stesso ha avviato e che ha ritenuto di concludere con la determina di avanzamento di carriera dei 18 dipendenti». Matarrelli ha poi voluto precisare, per l’ennesima volta, «di non essere stato informato preventivamente di tale determina.

Immediatamente, venutone a conoscenza, ho contattato l’amministratore dimissionario per chiedergli chiarimenti sulla sua determina che egli stesso poco dopo ha sospeso. Essendo la sospensione un provvedimento per sua definizione temporaneo, prima di nominare un nuovo amministratore unico che dovrà assumersi gli oneri di una situazione, quella della Santa Teresa, comunque delicatissima, ritengo giusto che Marchionna decida il destino della propria determina, in un senso o nell’altro. Non è una responsabilità questa che può assumersi il nuovo amministratore».

La risposta di Marchionna

Rinunciare alle promozioni o ritrovarsi, nel primo consiglio comunale, con la patata bollente di una possibile contestazione di incompatibilità rispetto alla carica di primo cittadino? Marchionna non sembra avere dubbi: «Con riferimento all’invito, correttamente rivoltomi dal presidente della Provincia, ho provveduto oggi stesso (ieri per chi legge, ndr), motivando adeguatamente la scelta con i sopravvenuti problemi di imputazione contabile a cavallo tra l’anno 2022 e 2023, che prefigurano la possibilità della chiusura di un bilancio in perdita per l’anno 2022, a revocare la disposizione del 20 gennaio 2023 con la quale si prevedevano avanzamenti di livello e indennità monetarie per alcuni dipendenti. Non c’era altra scelta, attese le nuove condizioni dei conti della società, anche se dispiace non poter riconoscere meriti assolutamente e correttamente conquistati sul campo da quei lavoratori».

Le difficoltà societarie

Nel corso della conferenza-stampa il presidente Matarrelli ha ribadito che la situazione della società partecipata è drammatica e che se non ci saranno interventi concreti di enti superiori non si riuscirà ad andare avanti a lungo. «Questo non significa - ha concluso - che non lotteremo con tutte le forze, insieme alle organizzazioni sindacali per salvare il futuro della società, dei suoi lavoratori e dei servizi che essi garantiscono ai cittadini e al territorio». Oltre al problema delle fatture per 300mila euro circa inserite nel consuntivo 2022 ma non riconosciute dai tecnici della Provincia, che ritengono si riferiscano a lavori eseguiti nel 2023, ed oltre ai lavoratori che dal primo luglio saranno di nuovo in servizio a carico delle casse della società, essendo terminati gli ammortizzatori sociali, la vera questione è di natura strutturale. La Provincia, infatti, “retrocessa” ad ente di secondo grado dalla riforma Delrio, con contestuale taglio drastico ai trasferimenti statali, non ha fondi a sufficienza per mantenere in vita la società ancora per molto. Da qui la speranza che il governo intervenga ripristinando organizzazione, poteri e fondi delle Province, come pare debba accadere a breve.

© RIPRODUZIONE RISERVATA