I sostenitori di Emiliano aprono agli ex del Partito Democratico: «Ma prima lascino la Carluccio»

I sostenitori di Emiliano aprono agli ex del Partito Democratico: «Ma prima lascino la Carluccio»
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Giovedì 4 Maggio 2017, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 14:12
Esultano per il risultato ottenuto in provincia di Brindisi i sostenitori della mozione Emiliano. Il presidente della Regione Puglia, infatti, è risultato il primo dei candidati alla segreteria con il 43,45 per cento, seguito da Matteo Renzi con il 40,02 e da Andrea Orlando col 16,51 per cento. All’assemblea nazionale arrivano, dunque, Maurizio Bruno e Antonella Vincenti per Emiliano, Elisa Mariano e Giovanni Epifani per Renzi ed Angelo Melpignano per Orlando.
Ieri mattina, proprio i sostenitori di Emiliano hanno tenuto una conferenza stampa nella sede della federazione provinciale del Pd. «Ora vorremmo focalizzarci - ha detto il segretario provinciale Murizio Bruno - su una questione importante: per noi le primarie sono terminate ed il segretario eletto è Matteo Renzi. Però è chiaro che l’area Emiliano, anche e soprattutto in Puglia, ha avuto un risultato eccezionale. Siamo i primi e siamo riusciti a ribaltare i risultati delle convenzioni, dove eravamo risultati ultimi. Ma sapevamo che proprio nel rapporto coi cittadini c’era qualcosa di diverso. E il Pd non può essere gestito solo col tesseramento, anzi deve dare la possibilità a tutti i militanti di esprimersi. Ora è il momento di costruire insieme e il primo appuntamento importante sarà il congresso cittadino di Brindisi nel quale la mozione Emiliano sarà presente, e poi ci sarà quello provinciale. La nostra idea non è tanto puntare ad avere il nostro segretario cittadino o provinciale. Ci interessa dare un segnale di cambiamento. Da ora comincia un lavoro capillare per calendarizzare iniziative tematiche. E Michele verrà a Brindisi per istaurare un rapporto con iscritti e militanti».
Proprio rispetto a Brindisi, tra l’altro, c’è da affrontare la questione spinosa dei fuoriusciti come Damiano Flores, Luciano Loiacono e Salvatore Brigante, che pur non votando in prima persona hanno portato diversi elettori alle primarie.
Questione sulla quale si è espresso anche l’ex candidato sindaco del Pd a Brindisi Nando Marino, presente, seppure solo per qualche minuto, alla conferenza stampa. «Non verranno prese in considerazione - dice - ipotesi di riavvicinamento senza che si prendano le distanze da questa amministrazione». Linea confermata anche da Bruno, che però aggiunge un altro dettaglio: «Un anno fa, queste persone hanno lavorato per le amministrative contro il Pd. Rimaniamo su quella posizione: devono lasciare questa amministrazione. Se poi la nuova dirigente, dopo il congresso cittadino, modificherà questa posizione, che è anche quella dell’attuale segretario provinciale, se ne prenderà atto».
Rispetto al prossimo (dovrebbe arrivare entro fine anno) congresso provinciale, invece, Bruno mette in guardia proprio i renziani. «Non possono - dice - prendere decisioni sul futuro del partito anche perché non hanno nemmeno la maggioranza assoluta tra i tesserati. Il prossimo segretario provinciale, dunque, non potrà essere deciso a Roma tra qualche parlamentare ed ex consigliere regionale. Lo decideremo tutti insieme: area Renzi, area Orlando e area Emiliano. Anche perché l’unità di intenti è fondamentale in vista delle prossime politiche». Rispetto alle quali Bruno avverte: «No ai capilista bloccati e ritorno al collegio maggioritario».
Soddisfatta anche Antonella Vincenti, confermata per la terza volta nell’assemblea nazionale del partito: «A Brindisi la politica è frantumata, dispersa, incapace di fare squadra nell’interesse della città. Di fronte a questo stato di cose risulta difficile far passare un messaggio forte da parte della comunità brindisina, una sintesi che rappresenti in modo univoco le istanze che provengono dal territorio. Compito del Pd, anche per il ruolo che svolge nella gestione della regione Puglia, deve essere in primo luogo quello di coagulare forze ed interessi diversi. Senza questa capacità, che solo il Pd può esprimere, Brindisi rischia di continuare ad essere fanalino di coda della Puglia».
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