Presunti abusi su un ragazzino: arrestato il parroco
Il piccolo: «Sono un bambino, perché?»

Don Caramia (foto da Facebook)
Don Caramia (foto da Facebook)
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Mercoledì 15 Giugno 2016, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 07:17
BRINDISI - Un parroco di Brindisi, don Francesco Caramia, di 42 anni, è stato arrestato e condotto in carcere con l’accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati su un minore di 10 anni. I fatti risalgono agli anni 2009 e 2010. Il provvedimento restrittivo è stato richiesto dal pm Milto Stefano De Nozza e disposto dal gip Maurizio Saso. L’esistenza di un’inchiesta sul giovane prete originario di Mesagne (Brindisi) era fatto già noto ormai da dicembre scorso, quando i carabinieri avevano effettuato perquisizioni e sequestri all’interno della chiesa in cui prestava la sua opera, la San Giustino de Jacobis del rione Bozzano, notificando contestualmente una informazione di garanzia. Una volta appreso di essere indagato, Don Caramia, si era dimesso dall’incarico rivestito. Ma secondo l'accusa aveva continuato a celebrare messa altrove. Di recente l’arcivescovo, Domenico Caliandro, ha nominato un suo sostituto. Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di un pediatra, formulata nel luglio del 2015: il minore aveva raccontato al professionista di aver subito abusi e aveva riferito anche alcuni dettagli.

Il 16 febbraio scorso si è svolto l’incidente probatorio nel quale è stata acquisita la testimonianza del ragazzino che sarebbe stato la vittima delle attenzioni del parroco. La perizia disposta sulla vittima stabilisce la sua credibilità e la sua capacità di elaborare e riportare correttamente quanto accaduto. Caramia, difeso dall’avvocato Giancarlo Camassa, ha nominato come consulente di parte la criminologa Roberta Bruzzone. 

“Per favore lasciami stare, sono un bambino, perché?” . Sono le dichiarazioni della presunta vittima degli abusi di Francesco Caramia, prete arrestato e condotto in carcere stamattina dai carabinieri. Alcuni stralci delle dichiarazioni sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Milto Stefano De Nozza e disposta dal gip Maurizio Saso. Secondo quanto dichiarato le violenze avvenivano al termine degli incontri di catechismo “almeno due volte alla settimana”.
Il parroco, stando sempre al racconto del ragazzino che all’epoca dei fatti aveva 8 anni, acquisito nella forma dell’incidente probatorio, avrebbe detto che “tutto ciò che facevo con lui dovevo stare tranquillo perché era per opera di Dio e che quello era solamente amore che voleva ricevere”.
C’è il racconto dettagliato degli atti sessuali e poi il commento: “Io capivo che non era una cosa per bambini, mi immaginavo che non era una cosa per bambini, gli dicevo sei grande, lasciamo stare. Qualche volta piangevo”.

Terzo arresto in un anno. Quello condotto in carcere stamattina, Francesco Caramia, è il terzo prete arrestato nell’arco di poco più di anno nel Brindisino. Nel maggio del 2015 a finire ai domiciliari per atti sessuali su due chierichetti fu don Giampiero Peschiulli, ex parroco della chiesa di Santa Lucia, a Brindisi. Peschiulli è stato processato con rito abbreviato ed è stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione. Nel novembre dello stesso anno è stato arrestato in flagranza Franco Legrottaglie, sacerdote di Ostuni (Brindisi), di 67 anni, all’interno del cui computer fu trovato materiale pedopornografico. Anche lui ha scelto la via del processo con rito abbreviato, è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione. Legrottaglie, era già finito a processo agli inizi degli anni 2000 per una vicenda del 1991, un episodio qualificato come “atti di libidine violenta” per cui gli fu comminata una pena di un anno e dieci mesi, sentenza passata in giudicato. Aveva abusato di due ragazzine. Nel 2010 era stato designato quale cappellano dell’ospedale Perrino di Brindisi, incarico cessato poi tra le polemiche. Il vescovo della diocesi Brindisi – Ostuni, mons. Domenico Caliandro, ha assunto provvedimenti nei confronti di tutti i sacerdoti coinvolti in inchieste giudiziarie per reati sessuali in danno di minori.
 
 
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