Minacce di morte e violenze alla compagna per gelosia: condannato a 6 anni di carcere

Minacce di morte e violenze alla compagna per gelosia: condannato a 6 anni di carcere
di Salvatore MORELLI
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 19:37

Minacce di morte se fosse uscita da casa e ripetuti abusi sessuali: incubo finito per una donna di 47 anni di Brindisi il cui compagno - un 54enne, brindisino anche lui - è stato condannato a 6 anni ed 8 mesi di reclusione. La casa per quella donna era diventata un incubo negli ultimi quattro anni. Oltre alle minacce - persino con la pistola puntata alla tempia - era costretta, se raggiungeva il posto di lavoro, a tenere aggiornato l’uomo su ogni suo spostamento, tramite Whatsapp. 

Violenze e minacce per quattro anni


Una vera odissea, alimentata anche dall’invio di video che riguardavano notizie di femminicidi, che è andata avanti fino allo scorso febbraio, quando la donna ha trovato la forza di denunciare, finendo in poche ore lontano da quella “casa dell’orrore”, finalmente protetta in un posto segreto.

Le indagini e l'iter giudiziario sono culminati in una sentenza emessa martedì scorso, dalla giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore. Il processo, celebrato con rito abbreviato, dove il pubblico ministero Mauron Gallone ha invocato una pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione, ha visto infine condannare l’uomo a 6 anni e 8 mesi di carcere (con la riduzione di un terzo prevista dal rito abbreviato) per atti persecutori, rapina, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, violenza privata e violenza sessuale. 


La giudice del processo ha inoltre condannato l’uomo, difeso dagli avvocati Simona De Rocco e Simona Cuomo, al risarcimento danni in favore della parte civile e al pagamento di una provvisionale pari a 20mila euro. Disposta inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. 

Una pistola puntata alla testa



Stando all’ipotesi accusatoria, in seguito ai vari litigi l’uomo avrebbe colpito la donna con pugni e calci, schiaffoni e tirate di capelli. Anche se uno dei capitoli più dolorosi di questa difficile, incredibile e spaventosa storia è quello riguardante gli abusi sessuali: l’imputato avrebbe costretto la donna a sottoporsi alle sue volontà carnali con cadenza quasi quotidiana. Tra i vari reati, in un’occasione la 47enne sarebbe stata condotta in una contrada di campagna e minacciata con una pistola puntata all’altezza della testa. Per quanto riguarda la rapina, l’uomo si sarebbe impossessato del telefono cellulare della compagna. Il 54enne è recluso in un carcere pugliese dal marzo scorso.

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